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Tempi di attesa per i richiedenti asilo, come interviene il Governo

Probabilmente se i tempi per il riconoscimento dello status dei richiedenti asilo che si trovano sul nostro territorio fossero più rapidi la permanenza nei centri di accoglienza potrebbe essere meno problematica.

Il Ministero è infatti al lavoro per cercare di snellire i tempi. «Al momento abbiamo commissioni costituite da quattro componenti – spiega l’Onorevole Elena Carnevali, Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, capogruppo PD Commissione d’inchiesta sui Centri di Accoglienza – che rischiano di essere onerose dal punto di vista del personale che c’è e che spesso non facilitano il processo per il riconoscimento di status. Il Governo ha intenzione di semplificare le procedure per accelerare i tempi in modo che le persone che hanno fatto richiesta di riconoscimento di status possano sapere velocemente se ne hanno diritto o meno».

Le commissioni sono costituite da un rappresentante delle questure, da uno della polizia di stato, dell’Unhcr e da un rappresentante territoriale. «La volontà – continua Carnevali – è riuscire a fare in modo che l’istruttoria, con la quale si determina la presenza della caratteristiche necessarie al riconoscimento delle status, possa avvenire in regime monocratico. In questo modo si semplificherebbe il tutto, lo farebbe una sola persona, mentre la valutazione finale verrebbe presa comunque in una dimensione collegiale capace di tutelare il richiedente. A ogni modo riconosciamo che così il sistema ha bisogno di una grande manutenzione, sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello della semplificazione».

Per la macchina giuridica inevitabilmente necessaria si stanno disponendo altre risorse. «Oltre alla richiesta per il riconoscimento di status – conclude Carnevali – il richiedente, nell’eventualità in cui abbia avuto un diniego, può avanzare eventualmente un’istanza di revisione. Questo significa che la procedura avviene per via ordinaria attraverso la giustizia ordinaria. Per questo nell’ultimo provvedimento approvato dal Governo abbiamo messo risorse in più che in questo caso servono ai tribunali per favorire anche il secondo tipo di valutazione».

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