Autunno è stagione di funghi per eccellenza. Per i cercatori la possibilità di riempire i cestini, approfittando anche del fatto che in molte zone non serve il tesserino. In Lombardia sembra sia stata solo la Comunità montana di Scalve a decidere nuove regole dopo le ultime disposizioni della Regione. Le altre, evidentemente, aspettano il prossimo anno.
«C’è stato un po’ un caos a livello regionale perché prima c’era il tesserino, poi serviva il tesserino ma era gratuito, quindi a fine agosto si è deciso che i Comuni possono demandare alle Comunità montane la scelta – spiega Pierino Bigoni dell’Associazione micologica «Bresadola» di Villa d’Ogna –. I Comuni della Val Seriana e della Val Brembana per quest’anno hanno preferito lasciare libera la raccolta: al massimo tre chili a testa, che mi sembra già una bella raccolta. Lascerei perdere i 10 o 15 chili. Penso che tre siano più che sufficienti. L’importante, poi, è avere un contenitore areato. Io consiglio il cestino, anche perché i funghi si conservano meglio».
Certo, dipende tutto da quanto i boschi possono offrire e dal tempo. «È una stagione anomala. E devo dire grazie ai funghi che fanno quello che vogliono loro – sottolinea Bigoni –. Durante il periodo della nostra mostra micologica a Villa d’Ogna sono mancati. Poi c’è stata una buona fioritura. L’andamento è stato altalenante. Inoltre, i funghi uscivano in alcune zone e in altre no. Devo dire che comunque le ultime mostre micologiche sono state molto ricche». Bigoni segnala anche gli appuntamenti di domenica 27 settembre alla Fattoria Ariete di Gorno e del 10 e 11 ottobre alla chiesa di Santo Spirito a Casnigo per la «Giornata nazionale della micologia».