Sono tantissime le persone che in questi giorni hanno raggiunto San Giovanni Bianco in valle Brembana a seguito del prodigioso evento che ha interessato la Sacra Spina. «In pochi giorni – spiega don Diego Ongaro, parroco di San Giovanni Bianco e originario delle Fiorine di Clusone – abbiamo calcolato che il nostro paese di 5.000 abitanti è stato invaso da quasi 60.000 pellegrini». La fioritura della Sacra Spina è un fatto che caratterizza l’attenzione dei fedeli della valle e non solo da secoli.
«Questa reliquia è a San Giovanni Bianco dal 1495 – spiega don Diego – da quando venne donata da un soldato di ventura che la ottenne dopo una battaglia contro i francesi nello stesso anno. È importantissima per il territorio in quanto: chi conosce bene la valle Brembana sa che non c’è un altro santuario come quello di San Giovanni Bianco».
L’evento era atteso e sperato. Quest’anno infatti il calendario ha offerto la stessa coincidenza in cui è avvenuto l’ultimo evento prodigioso del 1932, ovvero il sovrapporsi della Festa dell’Annunciazione con il Venerdì Santo. Se il calendario non sarà stravolto la prossima coincidenza avverrà il 2157.
La coincidenza delle date aveva messo in allerta il parroco. Per questo un’apposita commissione era pronta a documentare eventuali fioriture sulla Sacra Spina proveniente dalla corona di spine di Gesù. Il fatto è stato pertanto provato scientificamente. La sera di Pasqua una gemma che era già presente sulla reliquia è diventata color sangue mentre ne è fiorita una nuova.
«Da quando sono ragazzo – afferma il parroco di Cerete don Sergio Alcaini, originario di Dossena, ma per anni parrocchiano a San Giovanni Bianco – ho sempre sentito parlare della Sacra Spina, reliquia che ci aiutava a vivere la fede. La speranza era tanta perché siamo cresciuti sentendo cosa avevano visto i nostri vecchi nel 1932».
Per recarsi a San Giovanni Bianco, una volta arrivati a Bergamo, bisogna andare in direzione di San Pellegrino e poi proseguire sino a San Giovanni Bianco.
