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Cazzano, via libera al bilancio: lo Stato taglia ancora

È una lenta erosione, fatta di piccole sforbiciate anno per anno. Non sono grosse cifre, ma a lungo andare pesano, soprattutto su bilanci di Comuni piccoli come quello di Cazzano Sant’Andrea. L’amministrazione guidata dal sindaco Sergio Spampatti s’è vista anche quest’anno ridurre i trasferimenti dallo Stato. Va da sé che, in simili condizioni, continuare a erogare gli stessi servizi diventa sempre più difficile. Così come far quadrare i conti.

Il Consiglio comunale ha da poco approvato il bilancio di previsione 2016. «Grosse novità non ce ne sono – dice il sindaco –: i numeri ricalcano un po’ quelli dello scorso anno. Non c’è più il Patto di stabilità, ma questo non significa che possiamo utilizzare i soldi dell’avanzo, perché dobbiamo rispettare il pareggio di bilancio. L’unica parte di avanzo che possiamo usare nel 2016 è la quota capitale dei mutui che rimborsiamo. Per capirci si tratta di una cifra che si aggira intorno ai 50 mila euro».

Non molto, insomma. Tanto più se, dall’altra parte, lo Stato ci mette del suo. O forse sarebbe meglio dire toglie: «Ogni anno c’è un calo della quota di trasferimenti che arrivano da Roma – prosegue il primo cittadino – . Con l’abolizione, fortunatamente, della Tasi per la prima casa, era previsto che il rimborso al Comune fosse la quota parte esatta. Nella realtà, tra quello che ci lasciano di una parte dell’Imu, la quota della Tasi e il mancato trasferimento del fondo di solidarietà, guarda caso vengono a mancare ancora 11 mila euro. Non è chissà che cifra, ma per un comune piccolo come il nostro sono comunque soldi che potremmo spendere a favore della comunità».

Nonostante tutto, aggiunge Spampatti «siamo riusciti a far quadrare il bilancio, perché ogni anno cerchiamo di limare dove possibile tute le voci di spesa. Non togliamo niente ai servizi per i cittadini, non abbiamo aumentato le tasse, poi vediamo se nel corso dell’anno entrerà qualche soldo dagli oneri di urbanizzazione, anche se per ora siamo a zero».

Dentro una situazione come questa, sul fronte dei lavori pubblici c’è veramente poco da fare. Anche se, proprio in questi giorni, il Comune si appresta ad inaugurare la nuova biblioteca. E qui, bisogna dirlo, lo Stato ha invece dato una mano con un contributo a fondo perduto di 396 mila euro nell’ambito del programma «6000 campanili». «Al di là della nuova biblioteca, che è l’opera principale del mandato, stiamo facendo anche qualche lavoretto. Ad esempio, abbiamo asfaltato un passaggio pedonale che porta alla chiesa e alla fermata del pullman. È una piccola opera, che però serviva. Se nella seconda parte dell’anno entreranno oneri non disperiamo di fare qualche altra opera», conclude il sindaco.

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