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Il Fantoni mette a punto l’offerta, ma l’Università si dissocia

In un incontro al quale sono state invitate le amministrazioni comunali del territorio e i referenti del comitato Tecnico Scientifico e Scientifico, il Fantoni di Clusone ha presentato l’offerta per il prossimo anno scolastico.

Nella sua introduzione, il dirigente ha ripercorso l’iter decisionale relativo alle proposte fatte dall’Università, dai comitati Scientifico, Tecnico Scientifico e dai genitori. In sede di Consiglio d’Istituto si è chiarito che il parere del collegio docenti è vincolate, conseguentemente il consiglio d’Istituto ne ha preso atto, senza procedere ulteriormente nella discussione.

A tal proposito il presidente del Consiglio d’Istituto Marco Maffeis ha ricordato come sia auspicabile e doveroso poter confrontarsi sul futuro della scuola, esprimendo la profonda amarezza e sofferenza dei genitori in Consiglio d’Istituto nel vivere questo impedimento.

«Abbiamo raccolto il disappunto nei confronti del combinato normativo, – spiega il dirigente Roberto Vicini – derivante dal fatto che il regolamento (un Decreto del Presidente della Repubblica) prevede che sia l’Istituzione scolastica in quanto tale a decidere in materia di quote di autonomia, ossia laddove si prevede una riduzione delle ore di una disciplina per caratterizzare o introdurre qualcosa di nuovo nell’indirizzo di studi. Ora, chi rappresenta la scuola nella sua interezza e il Consiglio di Istituto, che è organo di indirizzo e cui spettano le decisioni strategiche. Ma al riguardo è subentrata una Circolare del Ministero (che è un atto amministrativo-organizzativo, non di certo normativo) che precisa che in materia di quote orarie occorre il parere vincolante del Collegio Docenti. Così il Consiglio ha di fatto dovuto assumere la decisione del corpo docenti. Almeno su questo aspetto. Da un punto di vista formale ciò è stato pienamente corretto, anche se, me lo lasci dire, pare strano che una Circolare introduca un vincolo di pari livello di un DPR».

«Le scelte presentate alla Provincia – illustra Vicini – qualificano gli indirizzi e danno una caratterizzazione all’utenza. Nel corso di turismo si prevede il conseguimento del titolo di tecnico dei servizi del turismo, una scelta che focalizza gli insegnamenti su aspetti come la gestione degli eventi, la comunicazione, la predisposizioni di pacchetti e il potenziamento linguistico. Anche come risposta alle richieste giunte dal territorio, daremo la possibilità di accedere all’insegnamento del tedesco già dal biennio. Per il corso finanza e marketing al terzo anno gli studenti potranno accedere a un’articolazione di indirizzo che prevede il potenziamento dell’informatica. Per quel che riguarda il corso di costruzioni l’assetto resta lo stesso. Continuiamo con la collaborazione costruita con l’ordine dei geometri attraverso la quale abbiamo attivato la formazione continua. Rispetto ai licei, lasciamo la connotazione scientifica ampliando l’offerta con l’informatica. Scienze umane resta nella sua configurazione iniziale. L’indirizzo grafico punterà in modo deciso sulla dimensione del web».

Quanto approvato non è in linea con la proposta avanzata dall’Università coinvolta dalla scuola proprio per cercare di modificare l’offerta. «Quando si parla di progetti partecipativi – ha detto la professoressa Emanuela Casti dell’Università degli Studi di Bergamo – significa trovare punti d’incontro. Abbiamo fatto una proposta di minima. Avevamo pensato di ridurre l’indirizzo economico che si declina in tre offerte. Abbiamo pensato di implementare il turistico sulle lingue, proposta che è stata colta. Nulla è stato recepito sul liceo delle scienze umane. Abbiamo ragionato su un’offerta e l’abbiamo sottoposta e discussa all’interno del comitato scientifico. Francamente non mi pare che vi sia una grande novità che possa dare una svolta a questa istituzione prestigiosa. Una volta che l’Università si mette in gioco servirebbe più ascolto e dialogo. Dunque oggi io dico, ma senza fare la tragedia, l’Università si dissocia da questa offerta perché ognuno di noi si deve assumere le proprie responsabilità».

L’Università prende quindi le distanze dall’offerta messa a punto dalla scuola anche se resta coinvolta nei progetti di analisi e studio dei flussi degli studenti e dell’offerta formativa.

La professoressa Giovanna Bigoni in un secondo momento ha precisato che: «Il collegio docenti ha discusso e riflettuto sulle proposte emerse dal comitato Tecnico Scientifico e del comitato Scientifico, ma ha colto solo in parte le proposte, non per una mera difesa dell’esistente, infatti anche i docenti come i genitori sono fortemente motivati a proiettarsi in un futuro e gli stessi docenti guardano al futuro della scuola in quanto pensano in questo modo di valorizzarla».

La serata ha avuto comunque un bilancio molto positivo per quanto concerne la partecipazione delle amministrazioni comunali che hanno dimostrato, ancora una volta, di nutrire interesse sulle sorti della scuola. I termini ricorrenti durante l’incontro sono stati “dialogo”, “condivisione” e “coinvolgimento”. Tra le proposte di cui si è parlato anche una maggiore caratterizzazione linguistica del polo scolastico in una dimensione di internazionalizzazione insieme ai progetti delle amministrazioni del territorio. Ulteriori decisioni in ogni caso sono rinviate di un anno.

Tutte le interviste raccolte al termine della serata saranno trasmesse all’interno dell’approfondimento Target in onda lunedì sera alle ore 19.

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