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Fusione, identità e rappresentanza tra le ragioni del no

Il 20 novembre i cittadini di Rovetta, Fino del Monte, Onore, Songavazzo e Cerete sono chiamati al voto sulla fusione dei comuni. Dopo avere dato spazio al commento della prima cittadina di Cerete, favorevole a questo progetto, continuiamo con Mauro Bertocchi del comitato del no.

«Dobbiamo ricordare a tutti i cittadini l’importanza di andare a votare – afferma Mauro Bertocchi del comitato del no -, in quanto poche persone possono decidere il futuro per via dell’assenza di un quorum. In questi giorni sono stati organizzati sia gli incontri promossi del comitato del sì, sia i nostri. Ricordiamo gli appuntamenti: noi saremo presenti domani mattina in Piazza Ferrari a Rovetta con un gazebo (9.30-12.00). Poi sono in programma incontri serali lunedì a Onore, martedì a Cerete, mercoledì a Songavazzo, giovedì a Fino del Monte e venerdì a Rovetta. Ci sarebbe piaciuto naturalmente che invece di accavallare gli appuntamenti lo stesso comitato del sì avesse accettato l’invito che abbiamo formulato il 5 settembre di organizzare sul territorio confronti pubblici. Purtroppo non hanno accettato, non ci hanno risposto e ce ne faremo una ragione. In queste serate cercheremo di spiegare le motivazioni che sono strettamente legate a tanti aspetti, tra questi l’identità e la rappresentanza».

«L’identità – spiega – ha garantito alle nostre comunità di organizzarsi attraverso le associazioni di volontariato che sono motivo di aggregazione e di valorizzazione dei nostri territori. Anche la rappresentanza è fondamentale. Io sono convinto che questo tipo di fusioni non serva ai cittadini, ma serva a una gestione del potere in mano a pochi. La rappresentanza degli amministratori, che sul territorio ha un costo limitato, è anche questa garanzia e salvaguardia dei nostri territori. Ci tenevo in ultimo a evidenziare un aspetto che riguarda le promesse che stanno facendo gli amministratori in merito alla fusione. Sono promesse che hanno la durata della neve in quanto (se dovesse passare la fusione) in primavera andremo a nuove elezioni e qui non possiamo dire con certezza chi sarà il futuro sindaco, quindi chi verrà eletto sarà legittimato a stravolgere le promesse fatte dagli amministratori, quindi attenzione a questo salto nel buio».

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