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Emigrazioni, non solo i giovani lasciano la Bergamasca

Continuano a fare le valigie e non solo i giovani: tra il crescente numero di persone che lasciano la Bergamasca in cerca di lavoro ci sono anche persone con qualche primavera in più. Il dato delle partenze è alto anche per il 2017 e in prospettiva potrebbe raggiungere e superare i record degli anni scorsi (6.000 persone in 12 mesi).

Le mete sono a lungo raggio: sono infatti pochi i paesi europei in grado di garantire un’economia capace di offrire lavoro per tutti.
I migranti bergamaschi sono organizzati in circoli e delegazioni dell’Ente dei Bergamaschi nel Mondo, realtà che quest’anno compie 50 anni. I 35.000 iscritti (su 50.000 bergamaschi residenti all’estero – dati Aire) sono distribuiti in 34 circoli e 25 delegazioni nei diversi continenti. Cinque decenni or sono la Camera di Commercio di Bergamo e la Banca Popolare di Bergamo hanno capito la necessità di organizzare un soggetto capace di raccordare i bergamaschi all’estero. Oggi l’Ente è un punto di riferimento importante per tanti giovani che scelgono di partire. Chi vive oltre confine da anni spesso è spesso capace di dare un buon consiglio e diventare un punto di riferimento per chi parte.

Purtroppo l’inizio del mese di febbraio è stato segnato da un lutto, un giovane di 25 anni, Francesco Marozzo, morto in un incidente stradale in Australia.

A Decoder sono intervenuti il direttore dell’Ente dei Bergamaschi nel Mondo Massimo Fabretti; Lucia Poloni, migrante con esperienze in Norvegia e in partenza per Londra e Roberto Paroncini, che vive tra Dalmine e la Provenza.

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