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Ardesio, derby con Brescia per il Moretto

La Treccani e Wikipedia, le note biografiche nei musei: tutti d’accordo nell’indicare Brescia come luogo di nascita del pittore Alessandro Bonvicino detto “Il Moretto”. Ma ad Ardesio non la pensano così. Sono pronti anche a far valere le proprie ragioni, documenti alla mano. Il maestro del Moroni, dicono, sarebbe venuto alla luce in Alta Val Seriana.

Tutto è nato da una viaggio a Firenze del presidente della Pro loco Simone Bonetti. Alla Galleria degli Uffizi, leggendo le note biografiche che accompagnano un dipinto di Giovan Battista Moroni, è letteralmente sobbalzato. «Alessandro Bonvicino Moretto viene descritto come “pittore bresciano” – dice -. A me non risultava. Così sono andato a parlare con i funzionari degli Uffizi e ho detto loro: “Guardate che è bergamasco, perché nato ad Ardesio”. Sono rimasti colpiti e mi hanno invitato a contattare il Ministero dei beni culturali».

Tornato in Alta Val Seriana, Bonetti si è messo subito al lavoro. «Abbiamo iniziato una ricerca, anche con l’aiuto del presidente di ViviArdesio Fabrizio Zucchelli, per trovare i documenti che attestino la nascita del pittore ad Ardesio e consegnarli poi a chi di dovere».

In realtà, nessuno mette in discussione le origini ardesiane del Moretto. Le principali fonti sostengono però che la famiglia si sia spostata a Brescia, dove Alessandro sarebbe nato, sembra nel 1498. Ad Ardesio, nella piazza che porta il nome del pittore, c’è anche una targa commemorativa posta in occasione del quarto centenario della nascita. Si legge che «il figlio Pietro lo disse d’Ardesio», con tanto di nota che rimanda a un documento conservato a Brescia.

Alessandro Bonvicino Moretto fu uno dei grandi nomi della pittura italiana del Cinquecento. Basti dire che alcune sue opere sono conservate in templi dell’arte come il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Londra e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. La questione dei natali ad Ardesio ha acceso il desiderio di riscoprirne la figura: «L’anno prossimo ricorre il 520° della nascita e potrebbe essere l’occasione per allestire in paese una mostra – sostiene il presidente della Pro loco -. Qualcosa di simile era già stato fatto in passato, ma senza nessuna sua opera originale. Questa volta l’obiettivo è portarne almeno una». E chissà che non sia l’occasione per risolvere questo strano derby con Brescia.

Il servizio di Antenna2:

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