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Un masso minaccia le baite di Maslana

Un masso di grosse dimensioni minaccia le baite di Maslana. Potrebbe staccarsi dall’alto e raggiungere il borgo in località Piccinella. La sindaca di Valbondione Sonia Simoncelli ha già emesso un’ordinanza per vietare l’accesso alla zona. Il Comune, inoltre, sta cercando i soldi per un intervento che protegga l’abitato.

«All’inizio di luglio ci è stata segnalata la caduta di alcuni massi che avevano raggiunto l’area delle baite – spiega la prima cittadina -. I detriti, inoltre, erano arrivati anche sul sentiero turistico che passa all’interno del borgo». L’amministrazione ha quindi deciso un sopralluogo al Pinnacolo di Maslana, da dove si erano staccate le rocce. Sono saliti il geologo Sergio Ghilardi, il presidente del Consorzio Pro Maslana Mario Marzani e alcuni operatori del Soccorso alpino.

«L’esito del sopralluogo è stato preoccupante per la presenza di un masso in condizioni di instabilità – prosegue la sindaca -. Il geologo ha quindi invitato l’amministrazione ad emettere un’ordinanza di non utilizzo delle baite, al fine di garantire l’incolumità delle persone. Ma la preoccupazione era anche per il sentiero che attraversa il borgo, un percorso frequentatissimo nel periodo estivo». Il Comune – dopo un confronto con il geologo, i carabinieri forestali, la Protezione civile, la Polizia locale e il Soccorso alpino – ha individuato un itinerario alternativo dove far passare gli escursionisti. In questo modo si può comunque raggiungere in sicurezza l’Osservatorio floro-faunistico di Maslana o continuare per altre destinazioni.

Baite di Maslana
Le baite di Maslana (immagine di repertorio)

Resta però la necessità di proteggere il borgo. «Il geologo ha proposto di mettere una rete paramassi a monte della località Piccinella – spiega ancora Sonia Simoncelli -. L’amministrazione in questo momento non può far fronte alle spese per l’opera, viste le emergenze che ci hanno visto impegnati nell’ultimo mese. Però, anche se nel borgo non ci sono residenti, non vogliamo sottovalutare il problema. Abbiamo quindi organizzato un incontro con la Comunità montana e il Parco delle Orobie bergamasche per verificare la loro disponibilità ad intervenire. Entrambi gli enti stanno valutando la possibilità di compartecipare alle spese». La rete paramassi dovrebbe costare circa 60 mila euro.

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