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Il Comitato insiste: “Proteggere la Val Vertova”

Serve una protezione speciale per la Val Vertova. Lo chiede il Comitato “Val Vertova Bene Comune” nato per contrastare il progetto di costruzione di due centraline idroelettriche presentato da una società della Val Camonica.

Le due domande di concessione alla derivazione sono state archiviate dalla Provincia di Bergamo, ma la società ha presentato ricorso al Tribunale delle Acque. Nel caso i giudici dovessero darle ragione, sostiene il Comitato in una nota, le richieste avrebbero di nuovo valore attivo. «In questo caso – prosegue il comunicato – la società è tenuta comunque a inoltrare l’istanza di Via (la Valutazione di incidenza ambientale necessaria per siti di particolare interesse naturalistico, ndr) per realizzare le opere di derivazione. Gli impianti si possono realizzare previa concessione alla derivazione da parte della Provincia».

La proposta del comitato è di muoversi per tempo. «Se la nuova richiesta avvenisse quando nella Val Vertova fosse attivato uno strumento quale Sic (Sito d’importanza comunitaria, ndr), Zps (Zona di protezione speciale, ndr), o Plis (Parco locale d’interesse sovracomunale, ndr) ovvero un sito già protetto da normativa, sarebbe molto più difficile la realizzazione. Nel caso in fattispecie ad ora il territorio della Val Vertova non è supportato da tutela normativa».

Ma chi dispone la protezione di un sito? «Solo alcuni particolari situazioni fermano la realizzazione di impianti idroelettrici – risponde il Comitato nella nota -. Perciò occorre individuare la giusta modalità e strumento. Occorre che un ente territoriale (Comune, Provincia) o un’associazione avanzi proposta e richiesta con le motivazioni di protezione del sito stesso. Ed è opportuno che si porti a conoscenza la Regione Lombardia, la Sovraintendenza e perché no lo Stato attraverso il competente Ministero e l’Europa».

«Una associazione ambientalista potrebbe essere stimolata a fare questo passo per la Valle Vertova?!», si chiede il Comitato. La nota chiama in causa anche il presidente della Provincia Matteo Rossi, «che ha riconosciuto l’importanza della salvaguardia della Valle Vertova, potrebbe farsi capofila di una proposta, sollecitando i sindaci territorialmente coinvolti e una tra le maggiori associazioni per la salvaguardia del territorio, affinché promuovano studi e proposte in merito alla protezione del sito».

La conclusione del Comitato suona così: «Non vorremmo che i committenti delle centraline riuscissero ad ottenere le concessioni richieste avvalendosi di una carenza di tutela a causa di mancanza di volontà e di capacità degli enti pubblici interessati alla salvaguardia di un bene pubblico a piena disponibilità dei cittadini».

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