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Mani addosso alla ex, in appello la condanna aumenta

La Corte d’Appello di Brescia ha triplicato la condanna inflitta in primo grado a Fabio Brignoli, il 44enne di Gorno condannato a un anno e 8 mesi per lesioni nei confronti dell’ex fidanzata.

Accogliendo le richieste dell’accusa e dell’avvocato di parte civile, la Corte ha riqualificato il reato da lesioni volontarie in tentato omicidio. La condanna è così salita a 5 anni. L’uomo dovrà anche pagare 20 mila euro di risarcimento.

Il fatto risale al 28 febbraio 2015, quando Brignoli incontrò a Gorno l’ex fidanzata e la convinse a salire in auto. I due avevano litigato e l’uomo aveva stretto le mani attorno al collo della donna. Si era fermato solo quando lei aveva perso i sensi.

Durante il processo di primo grado, il tribunale aveva disposto una perizia medico-legale per stabilire se il tentativo di strangolamento avrebbe potuto causare la morte della donna. Secondo il perito nominato dal giudice, l’imputato si fermò in tempo. Il medico legale di parte civile, invece, sostenne che lo strangolamento avrebbe potuto causare il decesso. In primo grado il giudice aveva derubricato l’accusa a lesioni volontarie. Una tesi, però, ribaltata in appello.

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