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Post della Magoni sul referendum: è bufera politica

Hanno sollevato un polverone le parole di Lara Magoni su Facebook a commento del voto per il referendum sull’autonomia. Il post della  consigliera regionale della Lista Maroni (e delegata provinciale del Coni) in due giorni ha raccolto 2, 8 mila Like e 600 condivisioni, ma anche aspre critiche.

Lara Magoni ha scritto: «#MERITIAMOQUELLOCHEABBIAMO. Considerando che ogni giorno ricevo richieste di sostegno e aiuto sia economico che sanitario… Considerando che il 62% di LOMBARDI non ha votato e tra questi sono certa ci siano gran parte di coloro che VOGLIONO essere aiutati… Da oggi prima di chiedermi qualsiasi tipo di supporto mostratemi la RICEVUTA di voto che vi è stata rilasciata ieri sul Referendum. Non tollererò più coloro che vivono da Leoni sulla tastiera e da irresponsabili nella realtà. #AVETEPERSOUNAGRANDEOCCASIONE #ASTENETEVIBUFFONI».

Sotto il post si leggono molti commenti a favore. Dal mondo politico, soprattutto da esponenti del Pd, sono piovute critiche. Ha iniziato il presidente della Provincia Matteo Rossi. «Dare dei “buffoni” a chi non la pensa come te non mi sembra il massimo, soprattutto per chi, oltre a far politica, da presidente del Coni dovrebbe rappresentare tutto lo sport bergamasco. A meno che da oggi in poi il certificato del voto al referendum valga come la tessera del fascio», ha scritto su Facebook.

Si è poi aggiunta la deputata del Pd Elena Carnevali: «Chi rivolge richieste di aiuto, soprattutto di tipo economico e sanitario, solitamente non lo fa per diletto, ma per necessità – ha scritto, pure lei su Facebook -. La visione che ci restituisce Lara Magoni del rapporto tra i cittadini e loro rappresentanti è quantomeno inopportuna, perché richiama pericolose dinamiche clientelari.  E irrispettosa, soprattutto nei confronti di coloro che si rivolgono a lei per trovare un interlocutore con le istituzioni.  Fin grave, se si considera il suo ruolo di delegato Coni della provincia di Bergamo oltre che di consigliere regionale. Su una cosa, comunque, concordo con lei: i leoni da tastiera che poi si comportano – e parlano – da irresponsabili nella vita reale sono davvero insopportabili. Doppiamente quando ricoprono cariche di rappresentanza e istituzionali».

Da ultimo il segretario provinciale del Pd Gabriele Riva, che in serata ha diffuso una nota:  «Speriamo che alle parole scritte oggi da Lara Magoni, che su Facebook ha definito “buffoni” privi di senso delle istituzioni la maggioranza degli elettori lombardi che ha scelto di astenersi al referendum sull’autonomia, seguano delle scuse. Non può essere considerato normale il fatto che una figura istituzionale come quella del delegato bergamasco al Coni possa offendere chi non la pensa come lei, e dichiarare pubblicamente che aiuto e supporto verranno garantiti solo ai politicamente allineati. Come dice Magoni, è sbagliato tollerare coloro che “vivono da leoni sulla tastiera”. Giusto, ed è proprio per questo che troviamo queste sue frasi intollerabili».

Lara Magoni, da noi contattata, spiega i motivi che l’hanno spinta a scrivere il post della discordia: «Ritengo sia molto importante portare la gente a votare. L’affluenza al referendum è stata comunque buona: le nostre valli hanno risposto con entusiasmo. Però è assurdo che stiamo creando una società dedita a fare politica solo sui social e sempre meno persone vogliono esercitare il più importante dei diritti acquisiti, quello del voto».

Alle parole degli esponenti Pd, la consigliera regionale risponde così: «La strumentalizzazione e lo sciacallaggio delle mie parole offendono chi li pratica, non chi li subisce. Essendo tra l’altro arrivato un attacco da esponenti di spicco di un partito che contiene nel nome stesso la parola democrazia, sono sicura che possano comprendere quanto sia importante riportare la gente alle urne».

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