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A Schilpario prende forma il museo con i mezzi militari

Tanti anni fa sembrava solo un sogno: trasformare una collezione in un museo, invece ai Fondi di Schilpario, in un vecchio capannone dove un tempo era stata avviata una produzione di container, stanno trovando la giusta collocazione tutti i veicoli militari raccolti negli anni da Silvano Bettineschi.

Lo scorso settembre sono iniziati i lavori che hanno permesso la riqualificazione della copertura e ora, a opere concluse, al piano terra si sta allestendo il museo.

«Da questa primavera stiamo lavorando alla parte sotto – spiega Silvano Bettineschi – dove abbiamo inserito alcuni veicoli e nel mese di agosto abbiamo già fatto un’apertura temporanea ogni sabato. Qui c’è parte di quella che sarà la collezione esposta, circa un quarto di quanto raccolto negli anni. Quando le opere saranno concluse porteremo anche l’oggettistica».

Il valore della collezione sta nel tempo che è stato necessario investire per raccogliere, sistemare e rendere funzionanti i veicoli. «I mezzi possono essere tutti messi in moto – spiega Bettineschi – eccetto gli aerei (che per ora non sono ancora stati portati a Schilpario)».

Buona parte della collezione è relativa a mezzi d’opera statunitensi della seconda guerra mondiale, ma ci sono anche veicoli italiani e oggetti tedeschi.

A Schilpario non sono esposti solo mezzi di Bettineschi. «Questa è una passione che condivido con il mio amico Adamo Marelli – spiega Silvano – e a volte abbiamo materiale di altri collezionisti».

I lavori a Schilpario continuano, l’apertura ad agosto è solo un’anteprima che già la dice lunga sull’attrattiva della collezione.

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