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«All’ospedale di Piario servono specializzazioni»

Resta vivo il dibattito sul punto nascita e sull’ospedale di Piario. L’attacco sferrato nei giorni scorsi dal Partito democratico contro Lega e Forza Italia trova una prima risposta nelle parole di Roberto Anelli, consigliere regionale bergamasco e capogruppo del Carroccio al Pirellone.

Lo incontriamo nell’area feste di Alzano, dove la Lega sta preparando la 29esima Berghem Fest. «Abbiamo due visioni completamente diverse – esordisce Anelli -. Il Pd si concentra sul punto nascita, io punto a mantenere il presidio ospedaliero di Piario. Per raggiungere questo obiettivo bisogna portare delle specializzazioni che possano servire a un territorio più ampio».

Il capogruppo della Lega non rinuncia nemmeno a pungere il centrosinistra. «Il primo diniego alla deroga per il punto nascita di Piario è arrivato dal Ministero della Salute a dicembre del 2016. Tutti si erano preoccupati di seguire questa pratica tramite l’allora ministro Lorenzin, però poi a quanto pare nessuno sapeva niente della risposta arrivata a fine 2017. Il che vuol dire che da parte del Pd non c’è stato molto interessamento».

Anelli riprende poi il filo del discorso sull’ospedale: «Ovvio che in qualunque struttura il punto nascita sia importante, ma altrettanto importante è la sicurezza delle mamme e dei bambini. Così come importante è il presidio ospedaliero». L’ex sindaco di Alzano torna quindi ad insistere sul tema specializzazioni.

Nell’incontro di fine luglio con i rappresentanti dei sindaci dell’Alta Val Seriana e Val di Scalve, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha proposto di aprire a Piario un centro per la cura dei disturbi alimentari, oltre al potenziamento di altre attività.

«Bisogna riempire l’ospedale di specializzazioni, altrimenti il rischio è che il presidio possa chiudere. Ma questo è un rischio che è stato eliminato dall’assessorato – afferma ancora Anelli -. Mi auguro che dopo questi strascichi polemici, fra un anno si capisca che è stata fatta la scelta giusta».

Guarda l’intervista completa:

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