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Com’è andata l’asta dei rifugi e dei box a Lizzola

Era fissata per oggi, martedì 12 febbraio, l’asta per i beni della Mountain Security, srl che controllava la Sviluppo turistico Lizzola, la vecchia società degli impianti di risalita. Le domande di partecipazione dovevano pervenire entro le 12 di ieri allo studio del curatore fallimentare, Emiliano Fantoni.

All’asta c’erano anzitutto tre rifugi sulle piste: “Mirtillo”, “Quota 2000” e “Due Baite”, comprensivi di arredi e attrezzature. In più, quattro box a Lizzola, in via San Bernardino. Solo per questi ultimi sono arrivate offerte. L’asta per i rifugi, invece, è andata deserta.

Per le autorimesse sono pervenute dieci domande. I tre box che partivano da una base d’asta di 5.720 euro ciascuno sono stati aggiudicati, rispettivamente, a 9.220, 7.720 e 5.720 euro. Il quarto aveva una base d’asta di 5.370 euro ed è stato aggiudicato a 5.870 euro. Tre autorimesse sono andate a persone di Lizzola; il quarto a una persona residente in provincia di Bergamo, ma con la seconda casa nella frazione di Valbondione.

Per quanto riguarda i rifugi, i prezzi a base d’asta erano di 61.958,91 (rilancio minimo di 5 mila euro) per il Rifugio Mirtillo; di 47.502 euro (rilancio minimo di 5 mila euro) per il “Quota 2000”; di 195.582 (rilancio minimo 10 mila euro) per il “Due Baite”. Non sono state presentate domande. «Dovrebbe esserci una nuova asta ai primi di aprile – spiega il curatore fallimentare -. In quell’occasione, i tre rifugi saranno messi all’asta con una riduzione del 10%».

A fine anno il rifugio “Mirtillo” era stato affittato alla Cooperativa “Nuova Lizzola”, che gestisce la stazione sciistica. Visto che la struttura non è stata venduta, l’affitto continuerà fino alla scadenza del 31 marzo.

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