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Berghem Fest, Giorgetti e Toti all’attacco dell’alleanza Pd-M5S

C’era il pubblico delle grandi occasioni, ieri sera alla Berghem Fest di Alzano. Del resto, sul palco delle kermesse leghista, erano attesi tre degli ospiti più in vista di questa trentesima edizione: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il giornalista Mario Giordano. 

Vista la cornice e i protagonisti, non poteva che finire sotto accusa il nascente (salvo sorprese) governo Pd-Cinquestelle. «Io ci tenevo ad essere qua a festeggiare con voi il governo delle poltrone viventi – ha esordito Giordano -. Questo governo nasce dalle forze politiche che hanno perso regolarmente tutte le ultime elezioni. Stanno insieme con un unico obiettivo: mantenere le poltrone perché hanno paura di andare a votare».

«Tutto quello che sta accadendo lo avevamo in qualche modo messo in conto – ha detto Giorgetti -. Abbiamo cercato di anticipare una situazione che si stava evidentemente consolidando. Appare evidente la decisione delle cancellerie internazionali di mettere sotto tutela l’Italia ed evitare che andasse in una direzione non gradita. Questo governo viene concepito al G7 di Biarritz».

Ci ha poi pensato Giovanni Toti a rincarare la dose: «Per questo governo i falegnami costruiranno un sacco di poltrone. Perché non ci sono solo quelle che si spartiscono adesso. L’anno prossimo scadono Eni, Leonardo e tante aziende che hanno controllato. Ma io non sono preoccupato dalle poltrone, ma per tutte le cose che non vengono fatte. Cosa farà questo governo visto che Pd e Cinquestelle hanno due visioni del mondo completamente diverse?».

Giordano ha poi chiesto a Giorgetti: «Saremmo arrivati a questo punto senza la crisi di governo? È stato fatto qualche errore, c’è qualche rimorso per i passi fatti nelle ultime settimane?». La risposta: «L’errore fondamentale di Matteo Salvini e della Lega è quello di avere vinto le elezioni europee con il 34% dei voti. Da quel momento Salvini è diventato il pericolo numero uno in Italia e non solo. Doveva essere in qualche modo limitato, depotenziato. A quel punto avevamo di fronte due strade. La prima: restare al governo e continuare a ricoprire i nostri incarichi, non facendo più niente però. La seconda: prendere atto della situazione con grande senso di responsabilità, dire la verità e cioè che questo paese ha bisogno di un governo che decide, e quindi assumere questo rischio. L’abbiamo fatto perché questa è la politica. Non è occupare una posizione, ma decidere».

Giorgetti si è poi soffermato su quella che, a suo modo di vedere, è la differenza tra il governo Lega-Cinquestelle e quello che dovrebbe nascere. «Il 33% degli italiani che ha votato Movimento 5 Stelle l’anno scorso l’ha votato contro un governo del Pd, contro il governo Renzi». Ma l’ormai quasi ex sottosegretario leghista ha aggiunto di vedere il probabile nuovo governo come «una forma di investimento per la Lega e Salvini. Questo governo qui è la morte del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle in una botta sola».

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Regione Liguria. «Si sommano due partiti che hanno fatto male in ogni loro espressione di governo. Sommati insieme non vorrei si creasse un moltiplicatore». Toti, che ha appena lasciato Forza Italia per fondare il movimento Cambiamo!, ha poi lanciato un messaggio alla Lega dicendo che il governo Pd-M5s «è un danno per il paese, ma anche una grande opportunità. Abbiamo una grandissima responsabilità: smettere di giocare di tattica e cominciare a pensare alla strategia. Questo paese ha bisogno di tornare normale, con governi che durano cinque anni, tra forze politiche omogenee, che fanno tesoro dell’esperienza dei loro amministratori sul territorio, che sanno far crescere classi dirigenti». 

Toti ha poi aggiunto: «Sono tra quelli convinti che Salvini abbia fatto bene a rompere. Quantomeno siamo tornati alla chiarezza delle cose. Se sei di centrodestra non puoi votare la riforma della Giustizia di Bonafede, non puoi avere la stessa visione delle infrastrutture di Toninelli, non puoi avere la stessa visione dei grillini sull’ambiente e su moltissime cose. Puoi fare un pezzo di strada insieme, ma non puoi pensare che diventi una cosa strutturale».

Quanto durerà il nuovo governo (se nascerà)? Giorgetti ha risposto: «Dura fin quando Renzi non fa saltare tutto. Per un anno si farà campagna elettorale bastonandoli da fuori, poi quando li avrà cotti a puntino e avrà pronto il suo partito si inventerà una scusa e staccherà la spina». L’esponente della Lega ha poi chiuso fra gli applausi del popolo della Berghem Fest: «Noi della Lega siamo in pace con la nostra coscienza. Noi usciamo dal governo a testa alta, altri entrano a testa bassa».

La Berghem Fest continua fino a lunedì 2 settembre. Domenica ci sarà Matteo Salvini. Qui il programma completo.

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