Andrea Vitali e i ragazzi della Cra (Comunità riabilitativa ad alta assistenza) di Piario. Lui uno degli scrittori italiani più conosciuti (e più letti), loro gli ospiti di una struttura per persone con patologie psichiatriche. Sei anni fa è sbocciata un’amicizia, che ha dato vita a spettacoli e progetti. Adesso anche a un racconto breve, finito nell’ultimo libro dello scrittore.
Il romanzo “Sotto un cielo sempre azzurro” (Garzanti) è stato presentato in questi giorni all’ospedale “Bolognini” di Seriate, sede dell’Azienda socio sanitaria territoriale Bergamo Est, da cui la Cra di Piario dipende. Un momento gradevole, con Vitali che ha parlato del libro e gli ospiti della Cra che ne hanno letto alcune pagine.
«La Cra è un po’ il terreno di coltura su cui è nata questa storia, che ha nella sua trama un riferimento ben preciso al disturbo mentale, alla fragilità e al disagio – ha spiegato lo scrittore -. L’incontro, avvenuto sei anni fa con la comunità di Piario, ha rinfocolato in me l’attenzione verso certi temi che mi avevano già appassionato negli anni dell’università: l’interesse verso questo mondo estremamente complesso, suggestivo e anche affascinante della psiche, dell’animo umano. Non solo del disturbo psichiatrico maggiore, ma anche della fragilità in genere, minimo comun denominatore dell’umanità».
Il romanzo è soprattutto il racconto del rapporto tra un nonno e il suo nipotino. «È una favola – ha detto ancora Vitali – che vede a un certo punto il nonno cambiare personalità: crede di essere diventato Napoleone. Viene così ricoverato da una clinica abbastanza particolare, contornato da altri personaggi storici. Il nipotino Mattia, con l’occhio dell’ingenuità, segue l’evoluzione dello stato del nonno e lo capisce molto più a fondo rispetto ai genitori e agli altri adulti».
In appendice al volume Vitali ha voluto inserire il racconto breve “Sui matti non piove mai”, dedicato proprio alla Cra di Piario. «Il racconto è quasi la fedele cronaca del primo contatto che io ebbi nel settembre del 2013 con parecchi ragazzi della comunità – ha raccontato lo scrittore -. Accompagnati, scesero da Piario sulle rive del lago, a Bellano. Passamo un’intera giornata assieme».
Quel giorno è nata una vera e propria amicizia che dura ancora oggi e si è nutrita di tanti momenti condivisi. «Sono nati anche spettacoli teatrali – ha aggiunto Vitali -. Abbiamo proposto una rivisitazione del Prometeo incatenato di Eschilo, dell’Alcesti di Euripide, ma anche commedie natalizie. Siamo andati a Reggio Emilia a inaugurare la biblioteca di uno dei più grandi ex manicomi d’Italia, quello di San Lazzaro. Abbiamo fatto tante cose insieme che hanno dimostrato la capacità di questi ragazzi di confrontarsi con gli altri senza nessun tipo di problema. E sulla scorta dell’esperienza di questi sei anni abbiamo intenzione di proseguire».
Guarda il servizio di Antenna2 con le interviste ad Andrea Vitali e al direttore generale dell’Asst Bergamo Est Francesco Locati:

















