Tra le misure previste dal Cura Italia che puntavano a sostenere l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza, ricordiamo il bando Impresa Sicura, cui hanno partecipato migliaia di aziende. Ieri sono stati pubblicati gli esiti del click day, ma la sorpresa è stata amara.
“Sicura è stata solamente la grande delusione da parte di centinaia di aziende anche bergamasche che hanno prenotato il finanziamento e che se lo sono visto bruciare nel giro di un secondo nel click day previsto da Invitalia, agenzia del Ministero dell’Economia cui è stata affidata la gestione dei 50 milioni di euro in palio – sottolinea Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo -. Difficile arginare la frustrazione di molti imprenditori non solo per il mancato contributo, ma per la delusione nei confronti di un sistema di gestione delle risorse pubbliche inefficiente e sconfortante”.
“L’11 maggio – continua Caselli – un secondo dopo le 9, i soldi erano già finiti e solo 3.000 aziende in tutta Italia sono riuscite a spuntarla. Moltissime altre, più di 200 mila, sono arrivate con un battito di ciglia di ritardo, risultato ahimè fatale”.
Per molte aziende del settore che stanno investendo in sicurezza rimangono per fortuna in campo altre soluzioni, come il credito d’imposta fino al 60% previsto nel decreto rilancio e il bando Safe working di Regione Lombardia di 19 milioni, a supporto delle micro e piccole imprese del commercio. Le domande per quest’ultimo potranno essere presentate a partire dalle ore 10 di giovedì 28 maggio.