Lo scorso primo luglio il Comune di Ardesio ha pubblicato un’ordinanza dal titolo “divieto di installazione e diffusione sul territorio comunale di Ardesio di nuovi impianti di telecomunicazione e telefonia mobile con tecnologia 5g e sue varianti”.
Con il documento si ordina: “il divieto a chiunque dell’installazione e attivazione sul territorio Comunale di Ardesio di impianti con tecnologie 5G e sue varianti quali 4G+, 4GPlus e 4G Evoluto”.
“Le motivazioni sono principalmente due – spiega il primo cittadino Yvan Caccia -: la prima riguarda il principio di precauzione che viene richiamato anche nell’ordinanza per via del fatto che più studi scientifici hanno rilevato che questa tecnologia dal punto di vista elettromagnetico è molto impattante, inoltre ha sollevato nella comunità scientifica una serie di obiezioni rappresentata dal fatto che non esistano studi recenti e aggiornati sull’impatto della salute degli esseri umani. La richiesta di soprassedere all’installazione è arrivata da un comitato di cittadini di Ardesio con diverse centinaia di firme raccolte già durante il periodo del lockdown”.
“Mi sono fatto questa idea – continua il primo cittadino -: di prendere tempo con un’ordinanza che ricalca esattamente quella fatta dal Comune di Bianzano. Pur non essendo Ardesio un Comune interessato dalla sperimentazione, abbiamo fatto valere il principio della precauzione chiedendo a tutti i Ministeri interessati e al Presidente del Consiglio del Ministri di approfondire dal punto di vista scientifico e metodologico questo tipo di tecnologia. Fino a quando non avremo indicazioni di tipo scientifico la determinazione rimane questa. Non è un fulmine a ciel sereno: in tutta Italia sono diverse centinaia ormai le amministrazioni comunali che, facendo valere il principio di precauzione di tipo sanitario, stanno facendo questa ordinanza”.
Secondo il primo cittadino di Ardesio potrebbe esserci comunque un’alternativa: “Realizzare finalmente quello che da 3-4 anni il Governo ci promette: la banda ultra larga che, finanziata dall’Unione Europea da Regione Lombardia e dallo Stato, dovrebbe essere stesa già da tempo sul territorio. In realtà in Alta Val Seriana fa fatica ad arrivare”.