È stato un viavai ininterrotto, in questi giorni, sul sagrato della Basilica di Clusone. Tante persone, dai bambini agli anziani, hanno voluto approfittare dell’opportunità di vedere da vicino le campane tornate dopo i restauri. Oggi (martedì 13 ottobre), l’ultimo giorno: una gru le sta riportando dentro al campanile.
«È stata una grande sorpresa vedere tante persone passare di qui per ammirare le nostre campane – osserva l’arciprete di Clusone, monsignor Giuliano Borlini -. Già da venerdì, appena collocate sul sagrato, abbiamo visto arrivare gente anche da fuori Clusone. Devo un ringraziamento anche alle persone, più di venti, che nel corso di queste quattro notti hanno svolto un servizio di sorveglianza per garantire che tutto andasse bene».
Erano in tanti anche questa mattina davanti alla Basilica per vedere le prime campane alzarsi verso il cielo. In tutto sul campanile torna un peso complessivo di circa 200 quintali, a cominciare dai 54 del “campanone”. Il concerto della Basilica di Clusone è costituito da 12 campane, fuse nel 1925 dalla fonderia d’Adda di Crema. Più in alto c’è, infine, la “Fanzaga”, fusa nel 1625 dai Fratelli Fanzago, che viene fatta suonare solo in particolari circostanze. Non è stata rimossa, ma pulita restando nella cuspide del campanile.
Storia, curiosità e notizie sulle campane della Basilica si possono trovare nella mostra “Dalla terra al cielo. L’abbraccio dei sacri bronzi”, allestita al Museo della Basilica (si potrà visitare fino al 6 gennaio, negli orari di apertura del museo). I loro rintocchi si diffonderanno di nuovo domenica 1° novembre, quando torneranno a suonare in occasione della festa di Tutti i Santi.
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