Nonostante il cielo che minacciava pioggia e la pandemia, è stata anche quest’anno un successo la Fiera delle capre in Valle Rossa. Per la seconda edizione dell’appuntamento sono arrivati tanti allevatori, anche da fuori provincia. E pure il pubblico ha risposto bene.
La manifestazione è nata l’anno scorso in ricordo di Dario Capitanio, giovane di Cene scomparso in un incidente stradale nel novembre 2018. Il suo sogno era organizzare una fiera delle capre, ma non ha fatto in tempo a realizzarlo. Ci hanno allora pensato gli amici, guidati dalla sorella di Dario, Tania.
L’anno scorso la prima edizione aveva riscosso un successo inaspettato, così da spingere per il bis. Quest’anno c’era l’incognita Covid, ma gli “Amici di Dario” hanno voluto comunque provare. «Ci ha spinto la voglia di andare avanti e ricominciare, visto che fiere quest’anno non ce ne sono state – afferma Tania Capitanio -. Siamo molto soddisfatti del risultato, non ci aspettavamo una risposta simile. I numeri sono stati leggermente inferiori rispetto alla prima edizione, ma comunque abbiamo superato i 300 capi anche quest’anno».
Il piatto forte della due giorni è stata la mostra della capra rustica autoctona. Le diverse categorie di capre e becchi (1, 2, 3 anni e adulti), sono state divise in due sezioni: orobica e multirazza. I vincitori delle singole categorie, scelti dal giudice Stefano Giovenzana, hanno poi gareggiato per i titoli di re e regina della fiera.
Tra le capre il titolo di regina, sia per la razza orobica sia per la sezione multirazza, è andato a due esemplari dell’azienda Carla Binda di Oliveto Lario, in provincia di Lecco. Per i becchi, invece, successi bergamaschi. Per la razza orobica ha vinto un esemplare di Cristian Chioda di Valgoglio, per la sezione multirazza un becco di Paola Cumini di Schilpario.
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