“È partito!”: sono le parole piene di gioia e soddisfazione di Angelo Testa, imprenditore (in pensione) nel settore del mondo dello sci, che da più di un anno lavora a un progetto con il quale è riuscito a fare battere ancora più forte il cuore grande di tante persone che vivono in Valle Seriana.
Nello stesso territorio, in cui qualche mese fa il Coronavirus ha colpito duro, Angelo riesce comunque a trovare il sostegno di tante persone per un progetto ambizioso: migliorare la produttività agricola (e le condizioni alimentari) in una zona povera dell’Africa. È l’altruismo che nonostante tutto vince sull’individualismo.
Fondamentale un incontro con un giovane conosciuto in occasione del “Villaggio per la Terra” (meeting avvenuto nel mese di maggio dello scorso anno presso Villa Borghese a Roma): Valence. Il ragazzo africano spiega le condizioni in cui vivono le persone in Burundi e invita Angelo ad andare a vedere di persona. Proposta che non cade nel vuoto.
Così, all’età di 86 anni, nel 2019 si reca in Burundi (non senza le preoccupazioni dei parenti per la sua salute) e visita la zona del lago Cyohoha (Kigozi). Di fronte a tante difficoltà, Angelo inizia a chiedersi cosa potere fare per dare un aiuto concreto.
Dopo il lungo viaggio, e un periodo per ristabilirsi, si adopera per dare vita a un progetto a sostegno della popolazione locale.
A distanza, impiegando moderne tecnologie (videochiamate e chat), mette in moto una filiera virtuosa di aiuti. Obiettivo cercare di migliorare le condizioni alimentari di circa 9.000 persone.
Oggi un ulteriore passo importante: è partito un container pieno di macchinari e attrezzature (tra cui una jeep, un trattore, un motorino, tubi e arnesi vari) che serviranno per incrementare la produttività.
Qui sotto l’intervista ad Angelo Testa trasmessa mercoledì 28 ottobre in prima serata su Antenna2 tv all’interno della trasmissione Decoder.
