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Gandino terra di musicisti: un libro ricorda De Giorgi, amico di Verdi

Terra di musicisti, Gandino. Si è da poco concluso l’anno dedicato a Quirino Gasparini (un suo mottetto venne attribuito a Mozart) e subito c’è un’iniziativa per ricordare un altro compositore gandinese: Andrea De Giorgi, amico di Giuseppe Verdi e grande animatore della cultura locale dell’800.

È stato pubblicato in questi giorni il libro “Andrea De Giorgi (1836-1900) – Originali composizioni musicali per organo” a cura di Giosuè Berbenni, con la collaborazione per le trascrizioni di Manuel Canale, edito da Serassi Edizioni con il patrocinio ed il contributo del Comune di Gandino.

«Il libro – spiega Giosuè Berbenni – riproduce il manoscritto di Andrea De Giorgi (1836-1900) attivo a Gandino (Bergamo) dal 1859 al 1899 come maestro organista, pianista, didatta, compositore e concertatore della nota Banda musicale. La raccolta, ad uso proprio e senza datazione, ha dodici brani di stile popolare e operistico, per le cui qualità abbiamo pensato di farlo conoscere nel vasto mondo organistico italiano».

Già nel 2001 fu dedicata a De Giorgi un’ampia parte del volume “La Celeste Armonia” di Marino Anesa, edito dal Comune di Gandino. L’autore in quell’occasione lavorò alla catalogazione del fondo musicale donato, nel 1944, dai familiari di Andrea De Giorgi all’archivio parrocchiale. Fra partiture e parti staccate di circa 800 brani, contiene circa 270 lavori del compositore gandinese, in prevalenza di musica sacra (per organo, orchestra o contrappunto), composizioni per banda, pezzi pianistici e materiale didattico utilizzato per l’Istituto Filarmonico. Di quest’ultima istituzione De Giorgi fu fondatore a Gandino nel 1863, dando vita anche ad una Banda Musicale che dopo alcune traversie fu definitivamente rifondata nel 1884.

Andrea Giacomo Giorgi (il cognome aggiunse il De solo attorno al 1870) nacque nel 1836, da Lorenzo e Rosa Orlandi, entrambi musicisti. Dopo i primi studi con il maestro Giacomo Cantù e quelli di compisizione per banda con Edward Berger, a soli 23 anni fu nominato organista della Basilica. Titolo che mantenne per quarant’anni, sino alla morte nel 1900.
«Nella seconda metà dell’Ottocento – aggiunge Berbenni – De Giorgi è stato l’animatore della vita musicale di Gandino. Danno un’idea del valore del maestro alcuni significativi aneddoti, come il fatto che suonò più volte a quattro mani con il sommo Giuseppe Verdi. Intratteneva rapporti cordiali con noti operisti del tempo, quali Amilcare Ponchielli, Alessandro Ninì e celebri organisti quali Vincenzo Antonio Petrali. Ricevette anche un pubblico riconoscimento da Papa Pio IX».

A Gandino Andrea De Giorgi è ricordato anche quale ispiratore della “Pastorèla”, il gruppo di suonatori che ancor oggi allieta le vie di Gandino, Barzizza e Cirano nella notte di Natale. Nel 1895 De Giorgi frequentava la famiglia Picinali, i Manòt di Cà da Poz e si affezionò al piccolo Quirino, quindicenne, insegnandogli la “Pastorale” (pastorèla) da lui composta. Quirino prese a suonarla con la chitarra la notte di Natale insieme all’amico Carlo Ongaro che si destreggiava con il mandolino e da qui, negli anni crebbe la formazione strumentale.

Organo Basilica Gandino
L’organo “Bossi Urbani” della Basilica di Gandino

Di Andrea De Giorgi si segnala anche lo “Stabat Mater” ancor oggi cantato durante il Settenario della Madonna Addolorata venerata nella chiesa del Suffragio. Il compositore scelse di rimanere sempre legato alla propria comunità, che in una lettera del 1871 pubblicata dal Giornale dell’Unità Cattolica esprimeva riconoscenza “per il lodabile disinteresse usato e che adoprerà nell’ammaestrare i giovani volonterosi di apprendere la dilettevole ed educatrice armonia musicale”.

Per gli interessati al volume di Giosuè Berbenni edito da Serassi Edizioni è possibile rivolgersi all’indirizzo mail info@serassi.it.

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