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Agli arresti domiciliari Fabio Molinari, provveditore a Sondrio

Arresti domiciliari per Fabio Molinari, 44 anni, originario di Monti di Rogno, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Sondrio (quello che una volta si chiamava Provveditore). Il provvedimento è scattato in seguito a un’indagine avviata  dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Sondrio.

Molinari è conosciuto anche in Val Seriana e nell’Alto Sebino per gli incarichi assunti in passato in diversi ambiti. Laureato in Lettere Classiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è stato insegnante al “Sant’Angela” di Fiorano al Serio, al “Fantoni” di Clusone, al “Celeri” e al “Battisti” di Lovere. Aveva ideato e coordinato il Certamen clusonense e poi sebinum, gara nazionale di traduzione dal latino. Aveva assunto incarichi a diversi livelli anche nei Comuni.

Molinari nel 2018 era stato nominato Dirigente reggente dell’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio. Qualche mese fa erano state effettuate perquisizioni nella sede del Provveditorato. Oggi (martedì 4 ottobre) gli arresti domiciliari su ordinanza del procuratore della Repubblica di Sondrio Piero Basilone, eseguita dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza. L’ordinanza riguarda ipotetiche condotte di concussione, induzione indebita, peculato e turbata libertà degli incanti.

In una nota del procuratore della Repubblica, citata da Sondrio Today, si legge che «è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, avendo il Gip condiviso la ricostruzione della Procura, riconoscendo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari».

I fatti contestati riguardano «reiterate ingerenze» di Molinari «nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi, attraverso la cosiddetta procedura di messa a disposizione (MAD), nonché l’utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali ovvero per saldare debiti per spese personali».

Secondo l’accusa, Molinari avrebbe promesso e fatto attribuire in maniera illecita incarichi di docenza, borse di studio, stage e tirocini retribuiti presso gli istituti scolastici della provincia. «Alla predisposizione e attuazione di bandi pubblici, talvolta costruiti ad hoc per i candidati da lui previamente individuati – prosegue il procuratore -, avrebbero fatto seguito induzioni indebite nei confronti degli stessi ‘stagisti’ affinché, in cambio dell’assunzione presso le scuole valtellinesi, versassero parte dei loro compensi connessi agli incarichi sul conto di una associazione culturale a lui riferibile».

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