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“Invasione Rupestre”, l’Arazzo di Zurla esposto a Gandino

A Gandino, negli antichi spazi di Torri Lana 1885, ha fatto tappa il “Viaggio dell’Arazzo di Zurla”, nato da un disegno a sei mani di Sara Donati, Sara Galli ed Elena Turetti e realizzato proprio nell’antico lanificio del Fondovalle gandinese.
Il viaggio dell’Arazzo di Zurla è iniziato il 24 settembre con la traversata dei boschi che custodiscono in Valcamonica  i segni dell’arte rupestre camuna, riconosciuti patrimonio Unesco nel 1979.

L’idea di dare corpo al fatto che “anche i segni migrano”, ha poi portato l’Arazzo al MuPre e al Parco Seradina-Bedolina a Capo di Ponte, a Cerveno, Paspardo, Cima Barbignaga, al Tempio di Minerva a Breno, alla foce dell’Oglio a Pisogne ed ora a Gandino, penultima tappa di un percorso che nella primavera 2023 porterà il manufatto in Sala Testori al Teatro Parenti di Milano. L’Arazzo ha così fatto una sorta di ritorno alle origini, esposto negli spazi dell’antico lanificio di Fondovalle che nel giugno 2021 ha tessuto il gigantesco pezzo unico (mt. 10 x1,40) nato dal disegno delle tre artiste. Partner del progetto legato all’Arazzo di Zurla sono Il Cardo Cooperativa Sociale Onlus, Edolo (BS), Comunità Montana di Valle Camonica (BS), Direzione Regionale Musei Lombardia, Casa Testori, Novate Milanese (MI), Torri Lana 1885, Gandino (BG), Spicca Associazione Culturale, Sito Unesco n.94 della Valle Camonica, comune di Capo di Ponte, Proloco di Capo di Ponte, comune di Cerveno e comune di Breno.

“E’ stata una sfida, ma anche un piacere nello svolgerlo, lungo 10 metri e tessuto a campo unico -spiega Massimo Belotti di Torri Lana-. Sono state delineate e definite queste figure che si muovono in questo spazio aperto, dando vita a interpretazioni che possono essere uniche e sorprendenti e in continuo movimento. E’ un lavoro, ma ci permette di destinare questi tessuti ad utilizzi diversi, ha riscontrato un grande entusiasmo nel percorso partito dalla Valle Camonica”.

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