È in programma il prossimo lunedì 21 novembre la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli studi di Bergamo. Un appuntamento che quest’anno, vista anche l’importanza della ricorrenza con il ritorno in aula, si arricchisce di una presenza importante. Quella della nuova Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.
L’appuntamento è per le 11 nell’Auditorium dell’Accademia della Guardia di Finanza, in Largo Barozzi, 1, a Bergamo, non solo sede del corso di laurea magistrale a ciclo unico in “Giurisprudenza per allievi ufficiali della Guardia di Finanza” verso il futuro polo della formazione e della ricerca in area giuridica, ma soprattutto simbolo di un rinnovato sodalizio istituzionale, nel segno di un investimento nei giovani e nel capitale umano.
La cerimonia si aprirà con il corteo accademico, l’Inno d’Italia e dell’Unione Europea e il saluto delle massime istituzioni: il Comandante dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, Generale Paolo Kalenda, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi e l’Assessore alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi. A seguire sarà data voce alla Rappresentante del Personale Tecnico Amministrativo Daniela Iovino e ad Ayman Bourrai, neo presidente della Consulta delle studentesse e degli studenti.
Al centro della cerimonia, la prolusione accademica del Rettore Sergio Cavalieri e la Lectio magistralis di Nicola Palmarini, direttore del Nica – UK National Innovation Centre for Ageing, centro di ricerca voluto e finanziato dal governo britannico per lo sviluppo e la promozione di soluzioni innovative dedicate al tema della longevità, con cui l’Ateneo ha recentemente stretto un accordo per una collaborazione ad ampio spettro che vedrà coinvolto anche l’ecosistema dell’innovazione bergamasco.
La mattinata si concluderà con l’apertura ufficiale del 54° anno accademico dell’Università degli studi di Bergamo insieme alla Ministra Anna Maria Bernini.
La cerimonia sarà l’occasione per guardare al futuro e al ruolo strategico dell’Università al servizio delle giovani generazioni attraverso una funzione interdisciplinare tra saperi diversi. Una visione che, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, l’Università intende condividere consegnando a tutti gli ospiti un documento che anticipa i principi ispiratori e le linee guida del Piano Strategico che indirizzeranno le azioni dell’Ateneo nei prossimi cinque anni.
«Nel corso dell’ultimo anno – anticipa il rettore – ci siamo interrogati su dove indirizzare le attività di ricerca della nostra università, forti della multidisciplinarità e dell’eccellenza che la contraddistinguono all’interno dei Dipartimenti e dei Centri di Ateneo. Presenteremo quindi i principi guida e le linee di indirizzo del Piano Strategico 2023-2027 dell’Università degli studi di Bergamo frutto di un processo partecipativo finalizzato alla comprensione dell’identità, dei valori e degli obiettivi prioritari dell’Ateneo per i prossimi cinque anni. A partire dalle missioni istituzionali – Didattica, Ricerca, Terza Missione – UniBg intende riportare la persona al centro dei processi decisionali per costruire insieme nuovi scenari futuri, coltivando una visione aperta e plurale, radicata nel territorio e di respiro globale. Solo così, nutrendo un pensiero diversificato e mai convenzionale, possiamo rendere onore alla storia del nostro Ateneo, fatta di una vocazione internazionale e di approcci trasversali, per mettere radici ancora più profonde ed estese nelle comunità e nei territori».
A spiegare il metodo che sta portando alla stesura del Piano Strategico, che sarà formalmente approvato a dicembre, il Prorettore con Delega alla progettazione partecipata di Ateneo Stefano Tomelleri: «Abbiamo lavorato organizzando gruppi di riflessione strategica in ogni Dipartimento e attraverso piattaforme tematiche negli ambiti “Patrimoni culturali e creativi”, “Stili di vita, salute e benessere della persona”, “Economie e società sostenibili”, “Formazione e nuove professionalità” e “Open Campus”, con l’obiettivo di un maggior coinvolgimento delle associazioni studentesche alla vita quotidiana dell’Ateneo e delle competenze tecnico-amministrative. Più di 200 persone al lavoro insieme con il coinvolgimento degli organi di governo – Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione – e, parallelamente, dei principali stakeholder territoriali, riuniti attorno al Tavolo per lo sviluppo e la competitività di Bergamo».
«Il Nucleo di Valutazione, il Presidio della Qualità e il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità – prosegue Cavalieri – hanno preso parte attiva alla ricognizione dei punti di forza e di debolezza istituzionali e non ultimo, il completamento della fase consultiva di progettazione è stato possibile anche grazie al coinvolgimento della Consulta degli Studenti, organismo che ricopre la funzione di coordinamento delle attività delle rappresentanze studentesche. Una riflessione attiva e permanente della durata di un anno, che ha posto le basi per la condivisione di una visione comune, improntata allo scambio e indirizzata ad affrontare le sfide di medio e lungo periodo, condividendo un linguaggio e un metodo di lavoro, nonché stimolando la partecipazione alla realizzazione delle priorità strategiche nel futuro prossimo della nostra Università».