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Disastro di Ardesio, la Procura si appresta ad aprire un fascicolo

Dopo il disastro provocato mercoledì 5 aprile ad Ardesio dal cedimento del canale di adduzione della centrale idroelettrica di Ludrigno, la Procura di Bergamo si appresta ad aprire un fascicolo. I reati ipotizzati dovrebbero essere inondazione, frana o valanga e danneggiamento seguito da inondazione, frana o valanga.

C’è anche da sottolineare che alcuni residenti delle vie Alpini e Piemonte, dove si trovano le case più danneggiate, in passato avevano segnalato pozze d’acqua e altre infiltrazione con acqua che scendeva lungo l’asfalto. Toccherà agli inquirenti far piena luce su quanto accaduto e accertare eventuali responsabilità.

In merito ai danni ingenti provocati dal cedimento del canale dell’Enel, l’assessore regionale alla Montagna e alle Risorse energetiche Massimo Sertori ha espresso «l’auspicio e il convincimento che l’Enel si faccia carico di ogni spesa necessaria sia per il ripristino di quanto è stato distrutto dall’acqua sia per gli indennizzi ai privati e al Comune». L’assessore lo ha detto anche ai rappresentanti di Enel Green Power, con i quali è in contatto da quando è avvenuto il disastro.

«Mi aspetto che Enel paghi quel che c’è da pagare – ha detto l’assessore Sertori -. Indubbiamente, bisogna ripristinare la situazione, mettere le persone in condizione di tornare in sicurezza nelle proprie case e di percorrere le strade in sicurezza, fare un’analisi tecnica per capire quel che è successo e intervenire sul canale, anche monitorandolo per intero». Su questi aspetti l’assessore regionale ha detto di non aver raccolto contrarietà da parte di Enel.

Per quanto riguarda gli indennizzi, il Comune di Ardesio – su richiesta di Enel – ha già invitato i proprietari delle case a documentare tutti i danni con fotografie e inviare la documentazione all’email del Comune. Sarà poi lo stesso Comune a fare da referente e a inoltrare il tutto all’Enel.

 

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