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Clusone, un progetto di ricerca nazionale svela i segreti del Palazzo comunale

Un affascinante progetto di ricerca, che ripercorre la storia dei comuni italiani, approda a Clusone. Un gruppo di studiosi di cinque università italiane sarà il 19 marzo nella Sala Legrenzi di Palazzo Marinoni Barca, in centro storico, per un seminario di studi. La cittadina seriana è stata infatti scelta come ‘caso pilota’ in virtù della consistenza e dell’importanza sia del suo patrimonio monumentale e sia di quello archivistico-documentale. La giornata di martedì si chiuderà con un momento aperto a tutti e dedicato alla storia del Palazzo comunale.

Il progetto di ricerca multidisciplinare “Costruito in pietra / Custodito sulla carta. Il patrimonio architettonico dei comuni italiani (XII-XX secolo). Ricerca storica e digitalizzazione” è stato finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dei progetti di ricerca d’interesse nazionale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).  La ricerca, coordinata dalla professoressa Isabella Balestreri del Dipartimento di architettura, ingegneria della costruzioni e ambiente del Politecnico di Milano, è centrata su temi chiave del Pnrr: la valorizzazione dei cosiddetti ‘centri minori’;  l’incremento del processo di digitalizzazione degli archivi pubblici; la libera diffusione degli esiti della ricerca scientifica; il coinvolgimento e la partecipazione delle istituzioni locali come stimolo di appartenenza e coesione identitaria per la popolazione dei centri studiati.

«Obiettivo fondamentale è indagare le vicende di edifici e beni immobili di proprietà comunale che, benché stratificatisi nell’arco dei secoli e depositari di importanti valori identitari, sinora sono stati oggetto di studi parziali – spiegano i promotori del progetto -.  Ripensando alla storia dei comuni italiani è infatti possibile affermare che per secoli, le amministrazioni e i cittadini si sono identificati tanto nella costruzione del Palazzo, quanto nella costituzione dell’Archivio comunale: le costruzioni in ‘pietra’ si sono così sempre specchiate in quelle di ‘carta’, e viceversa. Per cause diverse, però, in alcuni Comuni gli archivi custodiscono atti e disegni legati a edifici non più fisicamente riconoscibili e, al contrario, in altre città la dispersione del patrimonio cartaceo non permette di decifrare le stratificazioni storiche dei manufatti esistenti».

«Nell’accostamento tra queste due dimensioni – la ‘pietra’ e la ‘carta’ – la ricerca mira alla comprensione e alla valorizzazione di edifici e giacimenti documentali che possono descrivere e rendere condivisibili alcune storie legate alla cultura del ‘buon governo’ delle città italiane».

La prima parte della giornata di martedì sarà dedicata al confronto fra le diverse unità di ricerca (Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Padova, Università di Tor Vergata – Roma2) e si tratterà delle diverse realtà regionali prese in considerazione. Alle 17, nel corso della conferenza “Dall’Archivio alla Città: disegni d’architettura e documenti per la storia del Palazzo Comunale di Clusone (XIX secolo)”, la professoressa Isabella Balestreri presenterà alla cittadinanza i primi esiti di ricerche svolte nell’Archivio comunale, che hanno portato alla luce la documentazione inerente importanti progetti d’architettura del XIX secolo, condotti a termine o, in alcuni casi, rimasti sulla carta.

 

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