Il sindaco di Valbondione, Walter Semperboni, torna a sollecitare un intervento delle autorità competenti in merito alla massiccia presenza di migranti in Alta Val Seriana e, in particolare, nel suo comune. Il primo cittadino denuncia quella che definisce «un’insostenibile situazione» nella frazione di Gavazzo, piccolo centro con meno di venti residenti, dove la presenza di migranti sarebbe attualmente intorno alla cinquantina, sebbene non vi siano dati ufficiali aggiornati.
La lettera è indirizzata in primis al prefetto di Bergamo, Luca Rotondi, ma anche al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al questore Andrea Valentino, al comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Salvatore Sauco, e al comandante della Compagnia carabinieri di Clusone, capitano Maurizio Guadalupi.
«L’afflusso massiccio, se proporzionato agli abitanti, incontrollato ed incontrollabile, ha raggiunto livelli critici, mettendo in seria difficoltà la nostra comunità, pregiudicandone serenità e sicurezza», scrive il sindaco Semperboni, secondo cui il Comune di Valbondione sarebbe stato lasciato solo a gestire questa situazione senza un adeguato supporto da parte delle istituzioni.
Semperboni allarga lo sguardo anche oltre il proprio comune, fino a Gromo, dove è ospitato un altro nutrito di migranti. Il sindaco di Valbondione sottolinea le «continue liti che giornalmente accadono in questi centri». Inoltre, si legge nella lettera, ci sarebbero frequenti interventi di ambulanze e forze dell’ordine: «In tre giorni si è registrato un intervento in quel di Gavazzo e un altro nel centro di Gromo».
Semperboni chiede quindi «un’azione immediata e decisa da parte delle autorità competenti» per ridurre il numero di migranti presenti nella frazione, avvertendo che «la situazione rischia di degenerare ulteriormente se non vengono adottate misure drastiche». Il primo cittadino conclude la lettera con un appello urgente alle istituzioni: «Non posso accettare ulteriori ritardi che pregiudichino la sicurezza dei miei cittadini. Chiedo pertanto soluzioni concrete e tempestive per ristabilire ordine e sicurezza nel Comune che mi onoro di rappresentare».
Nei mesi scorsi anche la sindaca di Gromo Sara Riva aveva scritto al prefetto per segnalare la situazione nel suo comune, definita «preoccupante».


















