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Ancora chiusa la ciclabile a Pradalunga: l’appello di Aribi in vista dell’estate

La pista ciclopedonale della Valle Seriana tra Albino e Pradalunga è chiusa da ottobre, causando disagi a ciclisti e pedoni. L’amministrazione comunale ha contattato l’UTR di Regione Lombardia per un intervento, ma i costi stimati (120-150.000 euro) non sono sostenibili nell’immediato. La richiesta di riaprire parzialmente la pista è stata respinta per motivi di sicurezza. Gli utenti sono costretti a percorrere tratti pericolosi lungo la strada provinciale. Dopo l’appello delle scorse settimane della Sindaca Natalina Valoti, arriva ora la dura presa di posizione da parte di A.Ri.Bi. – Associazione per il Rilancio della Bicicletta: la prossima bella stagione è alle porte e se la situazione non dovesse sbloccarsi il disagio sarebbe enorme.

“Una pista ciclopedonale nasce per garantire sicurezza ai ciclisti e ai pedoni, per incentivare la mobilità sostenibile e per valorizzare il territorio -si legge nella lettera dell’associazione diretta da Claudia Ratti-. Il suo abbandono compromette questi obiettivi e penalizza anche chi ha investito nel settore, credendo nel suo potenziale economico e turistico. La Valle Seriana ha già affrontato criticità nella manutenzione dei ponti, risolvendole con impegno e risorse. Oggi ci troviamo di fronte a una nuova emergenza: un tratto della ciclopedonale, danneggiato dalla piena, non è mai stato ripristinato. Questa situazione non è più accettabile. La ciclopedonale non è solo una risorsa per il tempo libero, ma un’arteria fondamentale per lavoratori, studenti e cittadini che la utilizzano quotidianamente. In un’epoca in cui si parla sempre più di mobilità sostenibile e qualità della vita, non possiamo permettere che un’infrastruttura così strategica venga dimenticata”.

Una lettera è stata inviata al Comune di Pradalunga, che nella settimana ha chiesto agli enti superiori di intervenire CLICCA QUI, alla Comunità Montana della Valle Seriana, alla Provincia di Bergamo, a Regione Lombardia e punta molto su tutto il mondo che gira intorno alla ciclabile. “Negli ultimi anni sono nate numerose attività legate alla promozione della bicicletta: noleggi, guide cicloturistiche, strutture ricettive bike-friendly, negozi di assistenza e vendita. Queste realtà hanno investito sul territorio e oggi devono fare i conti con i disagi dei loro stessi clienti. Se vogliamo attrarre nuove attività e garantire continuità a chi ha già investito nel settore, è indispensabile intervenire subito per mantenere efficienti le infrastrutture necessarie. Non possiamo più aspettare. Ogni giorno di inattività peggiora le condizioni del percorso, aumentando il rischio di ulteriori danni e rendendo sempre più difficile il ripristino”.

“Come A.Ri.Bi. – Associazione per il Rilancio della Bicicletta, chiediamo un tempestivo intervento per il ripristino del tratto chiuso e l’individuazione e la segnalazione di un percorso alternativo sicuro. Non possiamo accettare che chi sceglie la bicicletta venga costretto a percorrere la strada provinciale, dove il traffico veicolare rappresenta un rischio concreto per la sicurezza. Chiediamo alle istituzioni un’assunzione di responsabilità chiara e immediata. Investire nella ciclabilità significa investire nel futuro del territorio, della sua economia e della qualità della vita dei cittadini. È il momento di dimostrare che la mobilità sostenibile non è solo uno slogan, ma una priorità concreta”.

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