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I canti spontanei conquistano le corti di Onore

Una festa di voci, sorrisi e memoria collettiva la prima edizione di “Canti in corte”, andata in scena nel cuore di Onore. Un evento dal sapore antico, che ha saputo riaccendere le emozioni di un tempo, quando i canti popolari riempivano cortili, osterie e serate tra vicini. E il pubblico ha risposto alla grande, con una partecipazione calorosa e appassionata.

A rompere il ghiaccio sono stati i bambini della scuola primaria di Onore e Songavazzo. Hanno dato voce alla tradizione con “Noter de Berghem”. Una scelta simbolica, fortemente voluta dagli organizzatori, per segnare quel passaggio di testimone tra le generazioni, tra chi quei canti li ha vissuti e chi li porterà nel futuro.

«Oggi è un giorno speciale – ha detto il sindaco di Onore, Ettore Schiavi – perché con questa rassegna vogliamo riscoprire le nostre radici musicali, quelle tradizioni che hanno sempre fatto parte della cultura dei nostri paesi. E iniziare con i bambini è il modo migliore per dire: questa è la nostra eredità, ora tocca a voi custodirla».

Dopo l’apertura, il paese si è trasformato in un palcoscenico diffuso: sette corti hanno accolto altrettanti cori provenienti da diverse zone del Nord Italia, dalla vicina Castione della Presolana fino all’Emilia e al Piemonte.

«Un sogno che si realizza», ha definito la giornata Ilaria Savoldelli, presidente della Pro loco “Vivere Onore”. «Sono cresciuta in un bar, tra amici che cantavano. Era una cosa normale, spontanea. Ma oggi quella spontaneità si sta perdendo. Abbiamo sentito il bisogno di salvarla, di condividerla soprattutto con i più piccoli. E oggi li abbiamo visti entusiasti!».

La giornata ha portato tanta gente a scoprire o riscoprire angoli nascosti e suggestivi di Onore. «È stato bellissimo tornare ad aprire le bellissime corti che ci sono nel nostro paese perché sono segno dell’architettura tradizionale del nostro territorio. Ed è stato bellissimo farlo cantando, farlo con tanti cori del nord Italia che sono venuti accompagnati da tantissime persone – ha detto il consigliere regionale ed ex sindaco di Onore, Michele Schivai -.  Vuol dire riscoprire ad essere orgogliosi delle proprie tradizioni, dei propri valori, dei propri canti tipici di ogni comunità».

Il servizio di Antenna2:

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