Sulle strade della Bergamasca, dall’inizio dell’anno al 20 giugno, abbiamo già avuto purtroppo 30 morti, a fronte dei 44 dell’intero anno passato. Il mese più colpito è stato febbraio con 8 vittime, seguito da giugno con 7 (a perdere la vita sono stati 4 automobilisti, 2 motociclisti e un pedone). A rendere noti i dati è l’Aci di Bergamo.
Ivanni Carminati, presidente e anima dell’Associazione familiari di vittime della strada, analizza la situazione. «Con l’entrata in vigore del nuovo Codice, lo scorso 14 dicembre, le sanzioni sono state inasprite, ma molti comportamenti sono rimasti immutati – osserva -. Del resto basta osservare la circolazione e chiunque si rende conto che la velocità continua ad essere elevata sia nei centri abitati che fuori, l’inosservanza della segnaletica anche, le distrazioni con il telefonino non si contano. E dire che sono previste multe, con possibilità di ritiro della patente per qualche giorno. Sappiamo che il 98% degli incidenti è da far risalire a errori umani: quindi è qui che occorre intervenire accentuando le misure, di prevenzione e di controllo. Gli organici delle forse dell’ordine sono quelli che sono e non possono arrivare dappertutto, ma i controlli è fuori discussione che vanno accresciuti, anche con l’occhio tecnologico. È un discorso di responsabilità allargata, urgente visto qual è l’andamento»,
Ivanni Carminati rileva che «la fascia anagrafica più colpita dagli incidenti mortali è quella dai 46 ai 65 anni con 14 vittime; 8 in quella dai 19 ai 30 anni. Per la fascia oraria, la più incidentata è stata quella dalle 12 alle 18 con 12 vittime, che sono la metà dalle 6 a mezzogiorno. La statistica aggiunge che il giorno più nero è stato il giovedì, con 7 vittime. Terribile però costatare che in media ogni 3-4 giorni di giugno abbiamo pianto un morto».
Dal 20 marzo scorso è scattata sul territorio nazionale l’operazione “Mobilità sicura”, alla quale ha aderito e partecipa anche la nostra Provincia e tra i partner in prima linea c’è l’Aci, che insiste sui tasti dell’educazione, della prevenzione e del più vasto coinvolgimento possibile: «È un orizzonte di impegno che ci imponiamo di intensificare al massimo – dice il presidente dell’Automobile club di Bergamo, Valerio Bettoni -. Vogliamo raggiungere tutte le categorie, perché tutti siamo utenti della strada e la sicurezza è un diritto fondamentale di ciascuno. Lo facciamo già a partire dal supporto dei nostri quasi 29 mila soci bergamaschi».