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Bergamo: arresti per omicidio preterintenzionale, evasione e traffico di droga

Un’articolata indagine condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bergamo ha portato all’esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Bergamo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di quattro cittadini maghrebini. Sono gravemente indiziati – a vario titolo – di omicidio preterintenzionale, evasione, procurata inosservanza di pena e traffico di sostanze stupefacenti. Il provvedimento rappresenta l’epilogo di un’inchiesta che ha consentito di ricostruire un quadro complesso di reati interconnessi, commessi nel territorio bergamasco e in parte all’estero, con il coinvolgimento di più soggetti legati da rapporti di parentela e da una fitta rete di conoscenze comuni.

La vicenda trae origine da una violenta aggressione avvenuta a Bergamo nei pressi della stazione delle autolinee la notte del 21 luglio 2022. Durante un alterco, una donna italiana era stata colpita da un giovane tunisino, classe 2001, con un violento pugno, a seguito del quale la vittima era finita in coma senza più riprendersi.

L’autore del delitto, oggi 24enne, nel 2024 stava scontando una pena residua di quattro anni di reclusione in forza di un ordine di esecuzione emesso dalla Procura di Bergamo, poiché condannato per le lesioni personali gravissime cagionate alla donna. Aveva lasciato il carcere ottenendo il 18 marzo 2024 il permesso di scontare la pena residua agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico presso l’abitazione di un cittadino nordafricano a Medolago, in attesa dell’esito del ricorso in Cassazione presentato dal suo legale avverso la sentenza di condanna.

Ma il 24 marzo 2024 la vittima, dopo due anni di coma, era deceduta a seguito delle gravi lesioni craniche riportate, determinando una rivalutazione della condotta dell’indagato alla luce dell’esito autoptico e delle consulenze medico-legali, che hanno così consentito di configurare nei suoi confronti l’accusa di omicidio preterintenzionale. Appresa la notizia della morte della donna, l’imputato, temendo una nuova carcerazione, si era immediatamente reso irreperibile facendo perdere le proprie tracce, fino al suo successivo rintraccio in Francia a Villeurbanne (vicino a Lione) il 6 gennaio 2025, dove è stato catturato in esecuzione di un mandato di arresto europeo eseguito dalla Polizia nazionale francese, in collaborazione con il Nucleo Investigativo carabinieri di Bergamo.

Le indagini hanno permesso di documentare il ruolo attivo di un fratello 29enne del fuggitivo, classe 1996, che aveva favorito la latitanza del familiare sottraendolo all’esecuzione delle pene detentive. Inoltre lo stesso aveva favorito anche la latitanza di un altro fratello, classe 1992, destinatario di una condanna definitiva per reati inerenti allo spaccio di stupefacenti, che aveva trovato rifugio a Barcellona dove era stato rintracciato e arrestato in esecuzione di un mandato di arresto europeo, grazie alla cooperazione tra il Nucleo Investigativo di Bergamo e la polizia spagnola, il primo ottobre 2024.

In particolare è emerso nel corso delle indagini che il 29enne aveva mandato soldi ai due fratelli (in Francia e in Spagna) attraverso circuiti internazionali di money transfer, oltre a fornire loro indicazioni per eludere le ricerche da parte delle autorità italiane.

Il monitoraggio dei flussi di denaro, dei social network, del traffico telefonico degli indagati e la collaborazione con le forze di polizia europee grazie al raccordo operativo dell’Ufficio Sirene della Direzione Centrale della Polizia Criminale, hanno consentito ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bergamo, di raggiungere questo complesso risultato investigativo.

Parallelamente, l’attività investigativa ha disvelato un ramificato sistema di spaccio gestito dai tre fratelli, in concorso con un loro sodale algerino, classe 2000, operante in provincia di Bergamo. Le conversazioni intercettate, dal contenuto fortemente criptico, hanno consentito di accertare l’esistenza di un consolidato e duraturo circuito di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti di tipo cocaina e hashish operato nell’hinterland bergamasco.

Al termine delle indagini, la Procura della Repubblica di Bergamo ha richiesto l’applicazione della misura cautelare in carcere, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza. I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione al provvedimento restrittivo adottato dal Gip di Bergamo.

Al tunisino 24enne il provvedimento, che lo vede indagato per omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi, è stato notificato in carcere a Torino dove è stato ristretto dal momento della sua estradizione conseguente all’esecuzione del mandato di arresto europeo in Francia e dove sta scontando la pena residua relativa alla condanna per lesioni aggravate nei confronti della donna aggredita alla stazione. All’algerino 25enne il provvedimento, che lo vede indagato per traffico di stupefacenti in concorso, è stato notificato in carcere a Bergamo, dove è già detenuto per altri reati in materia di stupefacenti. Al terzo, ovvero al tunisino 29enne, il provvedimento, che lo vede indagato per aver favorito la latitanza dei due fratelli minori in Spagna e in Francia e per aver concorso nell’attività di traffico di sostanze stupefacenti, è stato eseguito presso la propria abitazione nel centro di Bergamo e l’indagato è stato associato alla casa circondariale.

È ancora nuovamente irreperibile l’altro fratello, classe 1992, che era stato scarcerato dalla casa circondariale di Cremona il 30 maggio 2025 per fine pena. Trasferito al Cas (Centro accoglienza straordinaria) di Trapani per l’espulsione dal territorio nazionale e il rimpatrio in Tunisia. Il 12 settembre 2025, approfittando di un ricovero al pronto soccorso di Trapani, dove era stato trasportato a seguito delle lesioni che si era procurato volontariamente all’interno del Cas, si è reso irreperibile facendo perdere le proprie tracce: è attivamente ricercato.

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