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Il peso economico dei lavoratori stranieri in Bergamasca: da 800 milioni a 1,6 miliardi di euro in un decennio

I lavoratori extracomunitari in provincia di Bergamo sono aumentati del 52% nell’ultimo decennio. Nel 2024 hanno raggiunto quota 90.761, la grande maggioranza di provenienza extra Ue, per più di due terzi sotto i 50 anni. Di questi, 58.000 sono uomini e 32.000 donne. Gli stipendi sono cresciuti del 27%, ma restano inferiori alla media bergamasca di oltre 5.000 euro all’anno. Sono i primi dati emersi da una proiezione della Cisl (dal 2014 al 2024) sui numeri che l’Inps ha reso noto con il proprio report sui lavoratori non italiani iscritti all’istituto di previdenza.

Nel settore del lavoro domestico, i dipendenti extra Ue sono diminuiti del 18% tra il 2014 e il 2024, mentre la loro retribuzione è cresciuta del 39%, pur non superando in media i 10.000 euro. Nello stesso periodo, i pensionati stranieri sono aumentati del 75%. L’apporto economico degli stipendi dei lavoratori stranieri in provincia è passato dagli 803 milioni di euro del 2014 al miliardo e 671 milioni di euro del 2023.

Secondo l’Osservatorio Inps, nel 2024 sono 4.611.267 i cittadini stranieri, comunitari e non comunitari, presenti nelle banche dati dell’istituto, di cui 3.980.609 (86,3%) lavoratori attivi, 378.645 (8,2%) pensionati e 252.013 (5,5%) percettori di prestazioni a sostegno del reddito. La retribuzione media dei lavoratori dipendenti stranieri è passata da 15.952 euro del 2015 a 20.158 euro del 2024, con un incremento del 33% in dieci anni. Si tratta di una rilevazione media, che varia a seconda del settore: per i 2.251 lavoratori agricoli registrati nel 2024, il reddito medio è di 18.528 euro, per le 7.052 persone impiegate nel settore domestico è di 10.866 euro, per chi lavora nel settore privato non agricolo (73.610 persone) il reddito è di 21.097 euro.

«Sono dati che risentono evidentemente delle dinamiche proprie di ciascun settore economico dove il tempo determinato o l’orario di lavoro ridotto incidono in modo determinante anche sulle retribuzioni. Accanto agli incrementi retributivi, nell’ambito del lavoro dipendente, il confronto sul decennio permette di registrare che nel 2024 gli stranieri rilevati nella banca dati Inps erano complessivamente 82.912, ovvero il 56% in più di quelli del 2015, 53.138. Da notare che, in Lombardia, la nostra provincia è quella in cui l’incremento sul decennio è stato maggiore e solo Sondrio e Cremona, con numeri assoluti di gran lunga inferiori, si attestano su una percentuale prossima al 50%», dichiara Candida Sonzogni, della segreteria provinciale Cisl Bergamo.

La presenza complessiva tra dipendenti, autonomi e parasubordinati è passata dalle 59.948 persone del 2015 (21.231 donne e 38.717 uomini) alle quasi 100.000 del 2024. La componente per genere è rimasta invariata: 35% donne e 65% uomini. Nel decennio, la presenza dei giovani stranieri fino a 34 anni è più che raddoppiata, passando da 19.791 a 30.614, mentre è aumentata del 36% quella della fascia 35-49 anni con oltre 36.000 lavoratori. Gli over 50 si attestano sulle 26.000 unità.

Per provenienza, la presenza di lavoratori non comunitari è aumentata del 62% (con la componente femminile al 69%), si è ridotta del 13% la presenza di lavoratori provenienti dai paesi Ue a 15 (effetto Brexit), mentre è aumentata del 14% la presenza di lavoratori dai paesi aderenti all’Ue dopo il 2004, in particolare Polonia e Romania. Nel 2024, sono 14.535 le persone percepite come percettori di sostegno al reddito o pensionati, di cui 8.420 pensionati e 6.115 percettori di prestazioni a sostegno del reddito, per la maggior parte provenienti da paesi extra Ue.

«Dietro questi dati, con incrementi importanti nel decennio analizzato, si comprende bene come anche la nostra realtà sia in profonda trasformazione e quanto sia determinante, in un contesto di drammatica glaciazione demografica come quella bergamasca, il contributo alla società e all’economia delle persone con background migratorio», conclude Sonzogni.

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