Chi ha fatto le scuole superiori a Clusone (al Fantoni, all’Alberghiera o alle Figlie della Sapienza) ha buone probabilità di sapere dove si trova via Osoppo: la strada che collega il quartiere delle scuole a via Trieste e a via Barbarigo. Forse però non è altrettanto noto dove si trovi Osoppo in Italia, perché di un paese si tratta. Osoppo è in provincia di Udine, in Friuli Venezia e Giulia, un centro di oltre duemila abitanti nel quale si trova una via di cui gli osoppani probabilmente ignorano il significato: via Clusone.
Un legame nelle vie, perché è sulla strada delle vite dei cittadini delle due località che si è stretto un legame nel tempo. Il motivo risale a ormai quarant’anni fa: quando Osoppo venne colpito dal terremoto del 6 maggio 1976 e i clusonesi (ed altri cittadini dell’alta valle Seriana) portarono il proprio contributo nei luoghi della sciagura. Il sisma, di cui le giovani generazioni ignorano la portata, costò la vita a 989 persone, 120 di queste si trovavano a Osoppo.
«A Clusone – spiega Mino Scandella del Circolo Culturale Baradello – nell’immediato si costituì un comitato che contribuì alla creazione di un campo. In seguito i rapporti tra Clusone e Osoppo continuarono nel tempo».
A tal proposito domani (19 aprile) a Clusone, presso la Sala Legrenzi (vicolo Caio) è in programma una serata con la quale verrà presentato il libro Terrae Motus di don Dino Pezzetta che in quegli anni si trovava a Osoppo e seppe prendere in mano e opere e volontari per la ricostruzione. Interverranno il sindaco di Clusone Paolo Olini, il presidente del Circolo Culturale Baradello Mino Scandella, il responsabile della Protezione Civile di Clusone Roberto Torri, Tino Gualberti (uno dei volontari impegnati a Osoppo) e don Dino Pezzetta. L’incontro avrà inizio alle ore 20,15.