Notizie

Pane e arte, un impasto di culture a Vertova

Vertova riscopre le sue tradizioni e contemporaneamente si apre al globale grazie a un’iniziativa capace di fondere cultura, arte e gastronomia del territorio e non solo. Si è infatti tenuta una festa dedicata al pane e all’arte dell’impastare. “Baking Party: storie che nutrono la comunità” il nome dell’evento, realizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la GAMeC – Galleria di arte moderna e contemporanea di Bergamo – all’interno del progetto “Pensare come una montagna” a cura proprio della GAMeC. L’iniziativa ha avuto luogo al Centro Culturale Giovanni Testori (ex convento) con la collaborazione del Gruppo Fratellanza di Vertova.

«Questa iniziativa è in realtà la conclusione di un percorso intrapreso tempo fa insieme alla GAMeC, che ci ha chiesto di ospitare questo evento e noi come amministrazione abbiamo accolto favorevolmente la proposta – ha spiegato la vicesindaca e assessora alla Cultura del Comune di Vertova, Chiara Tisat –. Si tratta di una giornata che celebra le tradizioni culinarie locali abbinandole all’arte contemporanea. Negli ultimi mesi abbiamo accolto l’artista argentino Gabiel Chaile e gli abbiamo fatto scoprire il nostro paese attraverso i luoghi e le persone. Si è creato con lui un ottimo rapporto che lo ha portato a concepire l’opera d’arte che abbiamo inaugurato, che è una sorta di ponte tra il globale e il locale».

L’opera, inaugurata alla presenza di un nutrito gruppo di cittadini e componenti delle associazioni vertovesi, è un forno che riprende le caratteristiche di diverse strutture risalenti alle comunità precolombiane del Sudamerica, luoghi ben noti all’artista argentino che, in questo modo, ha costruito un legame tra le sue terre di origine e la Valle Seriana.

Un legame che è stato suggellato proprio durante l’inaugurazione dell’opera quando, una volta acceso, il forno ha permesso di cuocere i Michini di San Patrizio, caratteristici panini di piccole dimensioni abitualmente preparati in occasione della festa legata al santuario che sovrasta Vertova.

Non solo i Michini, ma la tradizione culinaria è emersa nel corso della giornata anche grazie alla preparazione, a cura dei volontari del Gruppo Fratellanza, dei Teedei, un tipo di pasta che dà il nome proprio agli abitanti di Vertova, a simboleggiare come si tratti di “gente di buona pasta”.

Dopo l’inaugurazione, i partecipanti e le autorità hanno banchettato con questi prodotti tipici, nel segno della tradizione, ma con uno sguardo verso la globalizzazione. L’opera-forno dell’artista Chaile, infatti, nei prossimi giorni sarà trasportata presso la GAMeC di Bergamo dove resterà visibile al grande pubblico, portando con sé un pezzo di Valle Seriana e di Vertova in particolare.

Condividi su:
Categorie: Notizie

Continua a leggere

Dalle miniere alle leggende: notti da vivere nei musei della Val Seriana
Antenna 2 Tg 08 10 2024