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Energia, il futuro è anche nucleare? Se ne parla a Bergamo

Foto Pixabay

Le energie rinnovabili sono fondamentali per la transizione energetica, ma per raggiungere l’obiettivo del 100% di energia pulita potrebbero non bastare. Quali sono le valide alternative, compagne della transizione? È da questa domanda che nasce il seminario promosso dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Bergamo, un’occasione unica per fare luce sul possibile ruolo dell’energia nucleare nell’Italia del futuro, dove fra innovazione tecnologica, sostenibilità, sicurezza e sociale verranno discusse luci ed ombre di questa scelta

L’evento, dal titolo “Politica Energetica Nazionale al 2050: il Nucleare come parte del futuro?”, si svolgerà venerdì 6 giugno 2025, dalle 14 alle 18.30, presso la Sala Sestini del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni (via Petrarca 10, Bergamo). Organizzato dalle Commissioni Energia e Impianti ed Ecologia ed Ambiente, con il patrocinio della Consulta regionale Ordini ingegneri della Lombardia, il seminario è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.

«Abbiamo scelto relatori di comprovata competenza scientifica – dichiara l’ingegner Diego Finazzi, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Bergamo –. Questo seminario è pensato per chi vuole capire, senza pregiudizi, come potrebbe evolvere il nostro sistema energetico. In un contesto di incertezza geopolitica e cambiamenti climatici, non possiamo permetterci decisioni ideologiche: serve consapevolezza».

Aprire il dibattito a un pubblico più ampio è una scelta precisa: l’energia è una questione che riguarda tutti, non solo i tecnici. È il mondo che stiamo costruendo oggi, quello che lasceremo alle prossime generazioni. Per questo motivo, l’Ordine degli Ingegneri invita cittadini, studenti, decisori politici e amministratori locali a partecipare ed informarsi.

«È fondamentale – aggiunge l’ingegner Gianfranco Benzoni, presidente della Commissione ecologia e ambiente – promuovere una riflessione laica e fondata sui dati senza nascondere le difficoltà legate a questa tecnologia. Le scelte energetiche hanno un impatto ambientale profondo perché ogni sistema energetico porta con se un’idea di mondo: per questo è nostro dovere, come tecnici, contribuire con rigore scientifico e responsabilità civile al dibattito pubblico. Non possiamo affidarci a slogan, ma a conoscenze, scenari realistici e visione di lungo termine».

Ad accompagnare i partecipanti in questo percorso saranno interventi di altissimo profilo scientifico e istituzionale, che guideranno il dibattito e l’analisi.

Tra questi ci sarà l’europarlamentare Giorgio Gori, vicepresidente della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia, con una panoramica sulle politiche energetiche comunitarie, delineando il contesto europeo in cui si inserisce la transizione italiana.

L’ingegner Marco Spolti, presidente della Commissione Energia e Impianti, illustrerà la politica energetica nazionale al 2030-2050, analizzando scenari, obiettivi e strumenti strategici.

Il professor Stefano Lorenzi del Politecnico di Milano approfondirà le potenzialità delle tecnologie nucleari modulari a fissione, tra le innovazioni più promettenti per una produzione sicura, flessibile e controllata di energia.

Il dottor Luigi Moccia, primo ricercatore del Centro nazionale per le ricerche (Cnr), affronterà la questione dei costi del sistema energetico, valutando l’equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale in un mix composto da rinnovabili e nucleare.

L’ingegner Chiara Bustreo, project leader EuroFusion e ricercatrice del Cnr – Istp, offrirà un quadro aggiornato sullo stato dell’arte e sulle prospettive della fusione nucleare, la grande promessa tecnologica per un’energia potenzialmente illimitata e pulita.

«Il nostro Paese è stato pioniere in Europa nel settore nucleare nel secolo scorso – ricorda Spolti –. Oggi torniamo a parlarne perché, nel contesto della transizione energetica, il nucleare può rappresentare una risposta strategica alla crescente richiesta di energia, le sole fonti rinnovabili sono troppo dipendenti dalla variabilità meteoclimatica».

Il seminario riconosce 4 Crediti Formativi Professionali (Cfp) per gli ingegneri iscritti all’Albo e prevede obbligo di presenza al 100%. Le iscrizioni sono aperte fino al 4 giugno 2025 sul portale www.isiformazione.it.

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