Dallo Spazio Viterbi di Via Tasso, sede della Provincia, è decollato uno dei voli che rientrano nel piano di “Mobilità sicura”: un viaggio attorno ad un’iniziativa-pilota dell’operazione. È stato presentato il libro “Strade sicure per tutti” di Giuseppe Zois che ha come editori l’ACI di Bergamo, la Provincia e la Polizia provinciale.
Diversi i sindaci, gli assessori, consiglieri comunali, forze dell’ordine. Il dibattito è stato condotto dall’autore del libro e primo a parlare è stato il Presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, che è anche a capo dell’Unione Province Italiane. Domanda cruciale: da che parte cominciare per il campo larghissimo dell’educazione, sensibilizzazione e prevenzione? Basta pensare che Bergamo è al terzo posto dopo Milano e Brescia nella triste classifica degli incidenti stradali. E lo sforzo anche finanziario a livello nazionale della “Mobilità sicura” non può restare episodico. La Provincia si adopererà comunque di suo per continuare su quest’oda, recuperando anche fondi se non ne affluissero più da Roma. Chiamate in causa sono in prima istanza la famiglia, la scuola ma è coinvolta tutta la comunità. Saranno fatte campagne formative mirate, ACI in testa e con molti altri partner, dall’Università all’Associazione nazionale Carabinieri su un ampio percorso, che contempla anche la manutenzione delle strade tra le priorità. Qui servono risorse e si deve recuperare sui ritardi accumulati dal 2014 al 2018, anni di vuoto in cui le Province non avevano soldi allo scopo. “Siamo riusciti – ha detto Gandolfi – ad ottenere i fondi per asfaltare 50 km di strade provinciali, un piccolo tassello sui 1000 km della rete bergamasca. Se questo progetto riuscisse a salvare una vita sarà già servito”.
Le cifre esposte da Zois documentano quanto sia grave ed acuta l’emergenza. Dall’inizio del 2025 all’8 settembre si contano già purtroppo 45 morti bergamaschi sulla strada, luglio ne ha avuti 10, uno ogni 3 giorni. Nel 2024 erano stati 45 per tutto l’anno. Nel 2023 – ultimi dati del rilevamento ACI-ISTAT – si sono avuti 3.039 morti, più di 8 al giorno, con 15 mila feriti gravi, 700 dei quali giovani con lesioni permanenti al midollo. Nel totale gli incidenti con feriti sono stati 166.525 (456 al giorno) e il numero dei feriti è salito a 224.634 (615 al giorno). Il costo sociale degli incidenti sempre per il 2023 è ammontato a 18 miliardi: se aggiungiamo i costi per danni alle cose si arriva a 22,4 miliardi (“Dataroom” di Milena Gabanelli, “Corriere della Sera”). Il libro “Strade sicure per tutti” presenta interviste, testimonianze, voci di persone e personalità che ogni giorno si spendono per far passare il messaggio dei comportamenti corretti, dai pedoni ai camionisti. Dietro i numeri ci sono storie, famiglie, tragedie e drammi che segnano per una vita con uno sconvolgimento radicale. L’architrave della “mobilità sicura” dev’essere la protezione di ogni vita umana.
L’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Terzi ha espresso il suo grazie a Provincia e ACI per aver accettato questa sfida della sicurezza stradale diffondendo comportamenti corretti. Il nuovo Codice mira appunto a scoraggiare l’incidentalità, e tra le cause diventa sempre più estesa la disattenzione: tradotto l’abuso del telefonino al volante. E capita a tutti almeno una volta al giorno di distrarsi per i più disparati motivi. Può bastare una volta sola per provocare gravissime conseguenze.
“Scegli la strada della sicurezza” è uno dei campi coltivati da anni dalla Regione Lombardia per l’educazione, sostenendo progetti per le scuole: “Dal 2021 sono stati coinvolti più di ventimila studenti – ha detto la Terzi – e qualche seme di sicuro attecchisce. L’azione si allarga poi a formare i funzionari, agenti e tecnici, a monitorare e garantire infrastrutture efficienti con qualche milione di euro alle Province, alla Giornata per la sicurezza stradale istituita dal 2016”.
Matteo Copia, comandante della Polizia provinciale: “Questo progetto ci ha consentito di guardare a tutto tondo al problema-sicurezza. Abbiamo voluto creare quel circolo virtuoso che permetta di fare prevenzione, cultura, controllo, repressione e cura, il tutto con partner molto coinvolti e compartecipi. Accanto alla parte dei controlli e della repressione c’è quella determinante sulla formazione e la cura delle fragilità e delle dipendenze. Cambiare non solo è auspicabile, è prima di tutto possibile”.
Giuseppe Pianura, direttore dell’ACI di Bergamo: “Gli obiettivi della Mobilità sicura sono quotidianamente al centro del nostro interessamento attivo di ACI. L’adesione di ACI è stata quindi naturale, fa parte del nostro DNA. Da anni curiamo e sviluppiamo un’intensa e costante azione in ottica preventiva proprio nelle scuole, specialmente per gli studenti in area patente, con mattinate che durano 4 ore e comprendono tutta l’area della sicurezza, con riscontri molto positivi e anche corsi pratici a Lainate.
Hanno poi parlato nell’ordine Alessandro Invernici che ha esposto in sintesi la presenza e l’azione sul territorio, con squadre di 250 ragazzi (obiettivo quota 500) che si mettono all’opera a fianco delle pattuglie delle forze dell’ordine anche in assistenza e soccorso attraverso uscite sui luoghi degli incidenti; Ivanni Carminati, punto di riferimento per l’Associazione Familiari vittime della strada, una preziosa gemma di conforto, dialogo, informazione e formazione dai banchi di scuola alla comunità sbocciata dopo lo smarrimento per la perdita del figlio Cristiano; Domenica Salvi, insegnante di scuola primaria per oltre 40 anni, con un bagaglio arricchito sul campo, insistendo soprattutto sulla coerenza dei genitori, degli educatori e della classe adulta nel trasmettere corretti comportamenti, accostando il mondo normativo a quello educativo, nel rispetto dell’altro. Non è mai troppo presto per iniziare.
Un grazie finale va indirizzato all’autrice della cover del libro, Cristina Mazzoleni. Particolari non trascurabili: tutti hanno dato il loro apporto a titolo di volontariato e il libro è in distribuzione gratuita.
A chiudere la tornata degli interventi è stato il presidente dell’ACI, Valerio Bettoni: “Non sarà un momento occasionale, ma un percorso a 360 gradi, rivolto a tutti, le scuole bergamasche in prima linea, perché l’emergenza e il bisogno di sicurezza sulle strade chiamano ognuno all’appello. L’ACI c’è e lo dimostra nel concreto. Intanto il nostro libro è già stato distribuito in una cinquantina di realtà operanti sul territorio per un totale di 7 mila copie, altre 3 mila proseguiranno verso scuole, biblioteche e altri gruppi interessati, anche perché l’intenzione è quella di creare un tavolo di lavoro e promuovere una serie di incontri finalizzati a un’irradiazione del concetto fondamentale che va sotto il nome responsabilità individuale e collettiva”. Non è il primo mattino del mondo per questo traguardo di decisivo interesse comune. “Già dai tempi del primo mandato in Provincia – ha concluso Bettoni – c’era stata una campagna con un efficace dvd di Bruno Bozzetto: questa è la strada maestra lungo la quale far crescere in continuità il cartello della sicurezza con tutte le frecce segnaletiche che la modernità offre e che il rispetto altrui, il senso civico e la coscienza impongono”.