Nei primi nove mesi del 2025 il mercato del lavoro dipendente privato in Provincia di Bergamo registra a saldo un bilancio positivo di 5.196 posizioni di lavoro. Si tratta di un valore inferiore a quello dell’analogo periodo del 2024 (+6.028 unità) e del 2023 (+6.630) ma ancora consistente e tale da prolungare il ciclo di espansione occupazionale in corso dal primo trimestre 2021.
Rapportato allo stock medio dei dipendenti privati non agricoli in provincia di Bergamo del 2024, il saldo di oltre 5mila posizioni equivale ad una variazione del +1,5%. Il rallentamento della crescita è dovuto ad un calo della domanda di lavoro (i 94.424 nuovi contratti di assunzione diminuiscono del -3,5% su base annua) più marcato di quello delle 89.228 cessazioni (-2,9%). Il terzo trimestre (luglio-settembre) si chiude con un bilancio negativo (-519 posizioni di lavoro) rispetto al risultato di poco positivo (+168 posizioni) che era maturato nello stesso periodo del 2024, mentre nel mese di settembre il saldo (+2.425 posizioni) migliora il corrispondente dato (+2.060) del 2024.
Le assunzioni crescono notevolmente nelle aree dei Centri per l’Impiego di Trescore e in Valle Brembana, mentre calano nella alta Valle Seriana (area CPI Clusone). Nell’area intorno a Bergamo il calo è del -5,9%. Il saldo tra ingressi e uscite è consistente e migliora i livelli del 2024 nelle aree di Trescore (+724) e di Grumello (+795); si mantiene su valori rilevanti in pianura (+498 a Treviglio, +224 a Romano) e a Lovere (+186). Nelle aree montane migliora nella bassa Valle Seriana (Albino, +226) e in Valle Brembana (Zogno, +256) ma è pressoché azzerato nell’area di Clusone. Si riduce rispetto al 2024 nell’area di Ponte San Pietro (+663) mentre si dimezza nell’intorno del capoluogo (da +2.965 a +1.585).
Il calo nel volume delle assunzioni registrate tra gennaio e settembre 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024 è più netto tra gli uomini (-4,1%) che tra le donne (-2,6%) e per i contratti a tempo pieno (-4,7%) rispetto a quelli part time (-1,1%). Tra gennaio e settembre la modalità oraria a part-time riguarda un terzo delle assunzioni, ma è pari 7 al 54,5% dei nuovi contratti per le donne e al 20,1% per gli uomini. Con riferimento alle altre caratteristiche socio-anagrafiche, il calo delle assunzioni rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente interessa più gli italiani (-4,5%) degli stranieri (-1,9%) e in misura più accentuata le classi di età centrali, tra i 35 e i 49 anni (-7,7%) rispetto ai giovani (-1,8%) e ai senior (-1,6%).
Dal punto di vista macro-settoriale, i dati riferiti al periodo gennaio-settembre 2025 continuano a mostrare saldi occupazionali di segno positivo in tutti e tre i comparti: +1.350 nell’industria (in crescita rispetto al +990 del 2024), +1.114 nelle costruzioni (pressoché uguale al risultato del 2024) e +2.732 nel commercio e servizi, inferiore al bilancio nei primi nove mesi dell’anno scorso (+3.906).
“Continua a diminuire il ricorso all’apprendistato, cresce l’occupazione nei settori più “poveri”, mostrano ancora difficoltà i settori con criticità croniche come il tessile, e l’automotive resta ancora legato a dazi e ipotesi politiche di proroghe. L’impianto dell’occupazione bergamasca orobica può ancora permettersi di sorridere per il proprio trend positivo, ma gli orizzonti che si presentano restano ricchi di incertezze”. Luca Nieri, segretario provinciale della CISL legge così i dati dell’ultimo report della Provincia di Bergamo sull’occupazione. “Il trend positivo post covid del mercato del lavoro orobico continua, ma si rallenta fisiologicamente rispetto agli anni precedenti, anche per il raggiungimento dei minimi del dato sulla disoccupazione (sotto l’1.5%). Crescono le stabilizzazioni a tempo indeterminato, ma è un dato che rispecchia le difficoltà nel recuperare il personale e arrivare alla sua fidelizzazione. Inoltre, aumenta l’occupazione in attività legata ad alloggi e ristorazione (turismo) edilizia e pulizie e manifatturiero, mentre mostrano ancora molte difficoltà il tessile, l’automotive, il mercato dei veicoli industriali e il chimico (per cui pesano le non brillanti condizioni di Germania e mercato statunitense). Nel nostro panorama occupazionale, quello che prevale sono le assunzioni di personale meno qualificato (in campi come turismo e pulizie) e sempre di più il mercato del lavoro si caratterizza nell’utilizzo di manodopera straniera e rispecchia l’ansia demografica del nostro paese, mentre non accennano a diminuire le preoccupazioni per il settore tessile e l’incertezza sull’automotive, dove l’incognita della proroga sulla “scadenza” del motore endotermico dopo il 2035 non ha ancora rasserenato i mercati e le sue aspettative per l’ andamento del 2026”.
Andamenti positivi dei saldi e delle assunzioni sono presenti nelle Divisioni manifatturiere ‘Alimentari e bevande’, ‘Lavorazione minerali non metalliferi’, ‘Apparecchiature elettriche’ e ‘Manutenzione e installazione di macchinari’. La domanda di lavoro è in calo ma con saldi positivi e migliori sul 2024 nella ‘Gomma-plastica’ e nei ‘Prodotti in metallo’. Flessione della domanda di lavoro e saldi negativi caratterizzano il ‘Tessile’, il settore ‘Auto’, “Mezzi di trasporto” e la ‘Produzione di macchinari’. Tra i restanti settori rilevanti per peso occupazionale e con assunzioni in calo si riduce il saldo della ‘Chimica’. Nelle costruzioni la domanda di lavoro è ancora in aumento nella ‘Costruzione di edifici’ e nei ‘Lavori specializzati’, trainati dagli investimenti in opere pubbliche e infrastrutture, tra i quali si osserva la più consistente crescita dei lavoratori edili.
Il contributo più rilevante alla crescita occupazionale nel terziario viene dalle sezioni dell’”Alloggio e ristorazione”, dei ‘Servizi di supporto alle imprese’ e, per quanto dimezzato in confronto allo stesso periodo del 2024, del ‘Commercio’. In quest’ultimo la domanda di lavoro è in calo, il saldo rimane consistente nel ‘Commercio all’ingrosso’ ma si riduce in confronto ai primi nove mesi del 2024 nel ‘Commercio di autoveicoli’ e soprattutto nel “Commercio al dettaglio”. I ‘Servizi di ristorazione’ alimentati dagli elevati flussi e consumi turistici mostrano una domanda di lavoro stabilmente al di sopra delle 11mila assunzioni e un saldo ancora consistente anche se in attenuazione rispetto agli scorsi anni. Nella sezione ‘N’ dei servizi operativi alle imprese la crescita si concentra nei ‘Servizi per edifici e 6 paesaggi’ (in larga misura ‘imprese di pulizia’) e negli ‘Altri servizi di supporto alle imprese’ (call – Osservatorio del Mercato del Lavoro – center, organizzazione convegni, informazioni commerciali e attività di imballaggio e confezionamento di prodotti per conto terzi). Nella sezione “Trasporto e magazzinaggio” l’“Autotrasporto” compensa il saldo negativo, per il terzo anno consecutivo, delle ‘Logistiche’. I ‘Servizi di informazione e comunicazione’ registrano una domanda di lavoro ancora in aumento ma con un saldo occupazionale nullo nei primi nove mesi dell’anno. Nelle ‘Attività professionali, tecniche e scientifiche’, con andamenti differenziati tra le divisioni, le assunzioni complessive sono in calo e il saldo positivo è dimezzato in confronto al 2024. Dimezzati anche i saldi delle ‘Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento’ e delle ‘Altre attività di servizi’. Nei ‘Servizi finanziari’ le assunzioni sono in forte ripresa e il saldo è moderatamente positivo, così come nel settore ‘Immobiliare’.


















