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Clusone ha perso il partigiano Valento

La comunità di Clusone ha dato l’ultimo saluto a Valento Bigoni, uno degli ultimi quattro partigiani viventi baradelli. Aveva 91 anni. Si è spento al mattino di giovedì e i funerali si sono svolti venerdì pomeriggio, in basilica.

Valento Bigoni è entrato nella brigata “Camozzi, Giustizia e Libertà” all’età di 18 anni, nel 1944; la stessa brigata a cui aveva aderito anche il fratello Luigi (più vecchio, classe 1924). Il nome di battaglia di Valento era “Sergente Poldo”.

È stato legatissimo a Bepi Lanfranchi, il comandante della Camozzi. «Valento – spiega Angelo Bendotti dell’Isrec, Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e Dell’Età Contemporanea – era stato un partigiano su cui il comando poteva fare pieno affidamento nonostante la giovane età». «Aveva partecipato – racconta Eugenio Ferrari dell’Anpi di Clusone – all’azione al passo della Manina, nel settembre ‘44, quando i partigiani hanno catturato il presidio tedesco (una trentina di soldati), una delle più importanti operazioni per la brigata Camozzi. Dopo i fatti della Manina ha presidiato l’area della diga e del vecchio rifugio dei Laghi Gemelli, prima che il rifugio venisse dato le fiamme».

Valento nel dopo guerra è sempre rimasto molto legato al suo trascorso partigiano, vivendo da protagonista le principali manifestazioni promosse dall’Anpi in Valle Seriana. Dopo la morte di Gasparini è stato per una quindicina di anni presidente della sezione di Clusone dell’Anpi. Dopo avere lasciato l’incarico per l’età, ne era poi diventato presidente onorario.

Nel mese scorso, insieme al fratello Luigi, ha ritirato in Prefettura la medaglia, con il diploma di onore, assegnata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per i partigiani e gli internati nei campi tedeschi.

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