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La squadra di ragazzi disabili che vuole nuotare lontano

Eliminare le differenze ed aumentare l’integrazione sociale. Con questi obiettivi nasce, grazie all’allenatore Eugenio Ducoli, “The Blue Waves” la squadra di nuoto costituita da ragazzi con disabilità e supportata dalla Polisportiva Disabili Valcamonica.

«Il progetto è mio, ma anche dei ragazzi che mi stanno aiutando a realizzarlo. Al momento la squadra è costituita da dodici membri tra ragazzi e ragazze. L’età varia dai diciannove ai trentacinque/trentasei anni, anche se c’è una ragazzina che ha undici anni», afferma Eugenio Ducoli.

La squadra “The Blue Waves”

Ragazzi grintosi e con una grande forza di volontà, disposti a percorrere chilometri su chilometri pur di allenarsi e realizzare i loro sogni. «I ragazzi si allenano a Darfo Boario Terme tre volte a settimana: il mercoledì e il sabato in piscina, mentre il giovedì nella palestra “Il Centro”- racconta l’allenatore -. Due dei ragazzi vengono da Brescia, una da Montisola. Quasi tutti lavorano o vanno a scuola ed è notevole l’impegno costante che ci mettono per continuare a frequentare le lezioni ed allenarsi. Il tutto in completa autonomia, perché è una loro scelta, nessuno li obbliga».

Gli atleti durante l’allenamento in palestra.

“The Blue Waves” (le onde blu, in inglese) un nome che rispecchia il logo della squadra (un cuore stilizzato blu e azzurro con un’onda e un uomo che nuota), ma anche un nome che rappresenta a pieno il contesto acquatico. «Il nome della squadra, come anche il logo, rappresentano “l’onda che non si ferma”. Questo è il messaggio che i nostri ragazzi non devono mai dimenticare: non si devono fermare mai nemmeno loro», sottolinea Ducoli.

L’allenatore prevede numerosi progetti ed iniziative per la squadra di nuoto. «Fino a maggio parteciperemo a cinque/sei gare propagandali (sono le gare a cui partecipano tutti, ndr). Per quelle agonistiche ci vorrà più tempo, e questo è il nostro obiettivo. Il 2 giugno invece, quattro dei nostri ragazzi disabili parteciperanno alla traversata a nuoto del Lago d’Iseo e a fine giugno faremo un pellegrinaggio da Darfo ad Andora».

Un progetto che l’ideatore vuole allargare proponendolo anche all’interno delle scuole elementari. «Vogliamo iniziare a lavorare con bambini disabili già dall’età infantile (2°/3° elementare). La nostra idea è quella di creare percorsi per i singoli individui e sviluppare Progetti Sportivi Individualizzati (P.S.I.) che migliorino la vita e le capacità cognitive – spiega ancora Ducoli -. Praticando questo sport è provato che c’è l’80% di possibilità in più di star meglio fisicamente evitando problemi articolari, vascolari e cardiaci».

Allenamento nella piscina di Darfo Boario Terme

Il progetto è dedicato ai disabili con patologie intellettive. «Lo scopo è di accompagnarli in un percorso di crescita a livello sportivo, facendo ottenere loro vittorie, premi e successo. In questo modo gli si dimostra che possono avere maggiore autostima di sé, e che anche loro, possono ottenere premiazioni come i ragazzi normodotati».

Eugenio Ducoli non è l’unico allenatore della squadra, è supportato da due ragazzi appassionati del mondo acquatico: Maria Massoletti e Ruben Faustino Zanetti. Ducoli inoltre, si dice molto soddisfatto del riscontro positivo finora ottenuto dall’iniziativa: «Auguro a tutti di continuare questa crescita parallela: cresco io e anche loro. Cresciamo insieme. Spero anche che i ragazzi ottengano molti successi; in questo modo potranno dimostrare a tutti che con impegno e dedizione si possono ottenere risultati».

Gli atleti con l’allenatrice Maria Massoletti (a sinistra)

C’è però un sogno fondamentale che quest’iniziativa spera di raggiungere prima o poi: una competizione tra disabili e normodotati per promuovere e ristabilire quelle che sono le pari opportunità.

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