Ora che la “Fase 2” si avvicina, è bene prepararsi. Soprattutto con i dispositivi di protezione individuale. La mascherina diventerà ancor di più un oggetto da indossare ogni volta che si esce di casa e, pertanto, sarà buona cosa averne a disposizione per tutti. Bambini compresi (se, come sembra, potranno finalmente tornare a uscire anche loro).
Il gruppo di volontari che da un mese in Val Seriana sta cucendo camici per il personale di ospedali e case di riposo si è già messo al lavoro. «Ormai siamo più di 80 persone – spiega Michela Ronchegalli, una delle volontarie che hanno dato il via all’iniziativa -. Per la maggior parte donne, ma ci sono anche alcuni maschi. Proprio ieri abbiamo superato la quota di 5000 camici cuciti». Una parte, circa un migliaio, è finita anche a pediatri del sindacato Simpef nelle province di Bergamo, Brescia e Milano, grazie alla collaborazione con lo Studio pediatrico di Rovetta, in particolare con il dottor Fabrizio Zelaschi.
Nel frattempo, le volontarie hanno iniziato anche a realizzare mascherine, soprattutto per i paesi dove abitano: Ardesio, Valcanale, Valgoglio, Valbondione, Gromo, Gandellino, Premolo, Ponte Nossa, Gorno, Casnigo, Gandino, Vertova. «Proprio parlando con il dottor Zelaschi è nata l’idea di cucire mascherine anche per i bambini – prosegue Michela Ronchegalli -. Ne abbiamo già preparate più di mille. Verranno distribuite nei nostri paesi e dallo studio pediatrico di Rovetta».
Le mascherine sono simpatiche, colorate, decorate con disegni o figure. A misura di bambino anche nello stile. Del resto, l’emergenza Coronavirus va affrontata anche così: con fantasia.
Per informazioni contattare: Michela 3389968032 o Lia 3408795330.
