Giornata intensa in Sala Legrenzi a Clusone (ieri giovedì 24 febbraio) dove si è tenuto un incontro, dal titolo “Per una progettazione reticolare e condivisa del chiostro Angelo Maj”, promosso dall’Università degli Studi dì Bergamo nell’ambito del corso di laurea magistrale in Geourbanistica.
Gli studenti hanno presentato un’idea progettuale sul futuro dell’ex collegio, così come prevede il ruolo di progettisti e mediatori del territorio, con la finalità di condividere con i portatori di interesse una riflessione sulla rigenerazione urbana in chiave reticolare.
L’immobile è stato messo al centro di un progetto, preparato dagli studenti, chiamato “Maj in ufficio”, secondo il quale potrebbe diventare il quartiere generale di attività legate allo smart trekking (una declinazione del lavoro a distanza che si spinge lungo i sentieri, fino ad arrivare alle strutture ricettive di montagna).
Avviato un dibattito con gli studenti e gli invitati
Il tutto è stato presentato a un gruppo di cittadini del territorio, stimolando la riflessione partecipata sull’idea avanzata dagli studenti. Gli stessi giovani, che nei mesi scorsi hanno approfondito la conoscenza del territorio non solo a livello teorico, hanno avuto l’occasione di soddisfare le proprie curiosità ponendo quesiti agli abitanti.
Sono emerse potenzialità derivanti dalla possibilità di “mettere a reddito” un bene che con le crisi contemporanee ha scalato diverse posizioni nella gerarchia dei bisogni: l’ambiente. Prese in esame anche occasioni da cogliere: come la possibile crescita del lavoro a distanza e agile.
La riflessione si è aperta inoltre sul “contratto d’abitare”, una condivisione di presupposti tra soggetti che intendono attuare una democrazia interattiva per la progettazione dei territori mediante l’intermediazione dei geourbanisti.