Anni duri per le piscine. Il Covid prima e il caro energia dopo stanno mettendo a dura prova i conti degli impianti. Per questo enti locali e sovracomunali stanziano risorse per sostenere le attività, ma anche per migliorare le prestazioni energetiche. Come succede con la “palestra in acqua” di Rovetta.
«Gli impianti natatori sono tra quelli che più hanno sofferto per il lockdown e, in seguito, per l’aumento dei costi dell’energia – osserva il sindaco di Rovetta, Mauro Marinoni -. Molti impianti hanno dovuto chiudere o sono entrati in crisi. Naturalmente anche per l’impianto di Rovetta ci sono stati problemi non di poco conto. Perciò da parte del gestore è stato richiesto un sostegno economico. Accanto a quello che è stato l’aiuto dello Stato, hanno deciso di intervenire anche i Comuni convenzionati».
Oltre a Rovetta, Comune capofila, gli altri enti interessati sono i Comuni di Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Fino del Monte, Onore, Songavazzo e l’Unione Comuni della Presolana. «Tutti insieme abbiamo deciso di fare una ricognizione delle perdite che l’impianto ha subito e deciso di intervenire finanziariamente con un contributo straordinario di complessivi 90 mila euro, utilizzando sempre fondi nazionali Covid. Un contributo destinato all’assorbimento, almeno parziale, delle perdite che per ora si limita agli anni 2020 e 2021. Abbiamo voluto concedere questi aiuti perché vogliamo che la piscina continui a erogare un servizio che riteniamo apprezzato da molti cittadini», aggiunge Marinoni.
Nel frattempo, per la piscina di Rovetta ci sono state anche novità sul fronte dei contributi regionali per la riqualificazione energetica. «È stato presentato un progetto di 540 mila euro, a fronte del quale dalla Regione è arrivato un finanziamento di 350 mila euro a fondo perduto – prosegue il sindaco di Rovetta -. Grazie a questi fondi, a dieci anni dall’apertura, sarà possibile effettuare interventi come l’implementazione dell’impianto fotovoltaico, la sostituzione della caldaia, un impianto di cogenerazione, la sostituzione dei corpi illuminanti. Tutto questo dovrebbe migliorare le prestazioni energetiche dell’impianto». E, di conseguenza, far risparmiare sulle bollette.