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A Parre la casa per i progetti di «Idem»

Idem ha trovato casa. L’associazione di volontari che si occupa di disabilità in Alta Val Seriana può finalmente contare su una sede. Avrà a disposizione alcuni locali all’interno della struttura realizzata dalla Cooperativa Sottosopra a Sant’Alberto di Parre. Spazi per dar modo ai ragazzi disabili di svolgere piccoli lavoretti, ma anche per trascorrere il tempo libero. L’inaugurazione tra pochi giorni: sabato 7 maggio.

«Da tempo cercavamo un posto dove poter portare avanti i nostri progetti – osserva Bono Morstabilini, presidente di Idem –. Dopo l’inaugurazione della struttura a Sant’Alberto, abbiamo incontrato i responsabili della Cooperativa Sottosopra e non ci è voluto molto a trovare un accordo. Devo dire con grande soddisfazione che finalmente abbiamo la nostra sede in un posto bello e a norma».

Non sarà solo una stanza dove i volontari potranno riunirsi, ma una serie di spazi a disposizione per le iniziative che l’associazione sta portando avanti da quando è nata, un anno e mezzo fa. «La sede è composta da due grandi locali – prosegue il presidente di Idem –. Uno è adibito a laboratorio, e qui contiamo di ospitare ragazzi disabili per piccoli inserimenti lavorativi o comunque per attività legate al lavoro. In un’altra stanza abbiamo la sede vera e propria. Ma la cosa bella è che abbiamo anche la possibilità di sfruttare una cucina e un salone dove organizzare iniziative per il tempo libero: feste di compleanno, pizzate, cene in compagnia».

Insomma, ora l’associazione, oltre che sull’entusiasmo dei volontari, può contare anche su una base solida, concreta, dentro e attorno alla quale costruire i suoi progetti. «L’importante era avere una casa e ora l’abbiamo», sottolinea Morstabilini. Per visitarla, l’appuntamento è sabato 7 maggio alle 17. «Inizieremo con la benedizione dei locali, poi il taglio del nastro. Sarà anche l’occasione per presentare quello che abbiamo fatto in un anno e mezzo sul territorio. L’invito è per tutti, ma soprattutto alle famiglie dei ragazzi disabili in quella che dovrebbe diventare un pezzo di casa loro».

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