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Bonus veicoli elettrici, dal 22 ottobre via alle domande. Cosa c’è da sapere

La notizia ormai è nota: il 22 ottobre prende il via il nuovo Bonus veicoli elettrici che prevede incentivi fino ad 11.000 euro per l’acquisto di nuovi veicoli elettrici. Ne parliamo in questo articolo realizzato in collaborazione con l’agenzia “Stocchi assicurazioni” di Rovetta, in via Magri.  

Gli aiuti fiscali introdotti dal governo sono destinati alle famiglie (differenziati in base all’Isee: un incentivo massimo di 11.000 euro per Isee fino a 30.000 euro ed un incentivo massimo di 9.000 euro per Isee tra 30.000 e 40.000 euro) e alle Pmi (limitati alle categorie di veicoli “N1” ed “N2” con il massimo di due veicoli e fino al 30% del prezzo, con il massimo di 20.000 euto.

Tuttavia, oltre ad essere prevista la rottamazione di un veicolo con alimentazione a benzina o diesel (fino ad Euro 5), è richiesta l’appartenenza ad un comune individuato nelle cosiddette aree urbane funzionali (città oltre i 50.000 abitanti ed aree di pendolarismo) che limita la possibilità dell’ottenimento del contributo. Soprattutto rimangono esclusi i pendolari che, non risiedendo in dette aree, generano una buona parte delle emissioni inquinanti che si vogliono abbattere. Di contro, gli incentivi forniranno agli acquirenti non solo il beneficio di un’auto meno inquinante, ma anche il privilegio di un’auto nuova.

Lo sportello sarà attivo su un portale dedicato dove cittadini ed imprese potranno compilare la domanda in modalità digitale secondo la metodologia del “click day”: i fondi verranno assegnati in ordine cronologico fino ad esaurimento. Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) ha annunciato che lo sportello telematico per il Bonus veicoli elettrici 2025 aprirà ufficialmente il 22 ottobre alle 12. Il contributo viene applicato direttamente dal venditore come sconto sul prezzo di acquisto, evitando quindi procedure di rimborso.

Il provvedimento, disciplinato dal decreto 8 agosto 2025 (Gazzetta Ufficiale n. 208/2025) prevede l’impiego di 597 milioni di euro destinati a favorire la diffusione di veicoli elettrici nell’ambito delle misure Pnrr per la decarbonizzazione dei trasporti.

Qual è però il nesso con l’ambito assicurativo?

A fronte di un’evidente politica che garantisce maggiori vendite alle case costruttrici non si è però trattato il tema del costo delle riparazioni, particolarmente sentito non solo dalle imprese di assicurazioni chiamate alla liquidazione dei danni, ma anche dai clienti il cui premio pagato dipende e dipenderà anche dal costo medio dei sinistri, compresi quelli che interessano i veicoli elettrici anche se non in loro possesso. Il riferimento, in particolare, è al perdurare dell’indisponibilità di molte case costruttrici di fornire l’accesso ai dati diagnostici delle batterie in occasione dei sinistri stradali. Di conseguenza le compagnie si trovano spesso costrette, su indicazione della casa madre, a pagare l’intero costo di sostituzione delle batterie (anche se probabilmente sarebbe stata possibile la riparazione) o addirittura a corrispondere  il prezzo della rottamazione dell’auto se la sostituzione della batteria – che spesso costituisce una quota fino al 50% del valore di tutto il veicolo – viene ritenuta antieconomica. Una situazione paradossale che, secondo un articolo della Reuter, ha portato all’accumulo nelle discariche di pacchi di batteria graffiate le cui celle all’interno sono probabilmente integre o alla rottamazione di auto con pochissimi chilometri percorsi. Una situazione che si potrebbe paragonare a quella avvenuta nell’edilizia abitativa dove, per usufruire dei bonus fiscali, è capitato che serramenti come nuovi venissero comunque sostituiti. Non proprio in linea con gli obiettivi di sostenibilità!

Il timore è che, a fronte di uno “sconto” rilevante sul prezzo di acquisto vi sia un maggior costo futuro che si rifletta sui cittadini, non solo in ambito assicurativo. Questo doveva essere il momento per trovare una soluzione come l’obbligo per le case costruttrici di fornire i dati del pacco batteria. Oppure, in alternativa, intervenire sulla progettazione delle stesse con sezioni molto più piccole delle attuali in modo da facilitarne la riparazione.

Ciò premesso, l’alta Valle Seriana risulta praticamente esclusa dagli incentivi per via del requisito di appartenenza alle “aree urbane funzionali”. Tuttavia qualora alcune persone fisiche o giuridiche che possedessero i requisiti volessero sfruttare il bonus per i veicoli elettrici si precisa quanto segue: per le garanzie che si basano sull’intero valore del veicolo (furto, incendio, grandine, atti vandalici, kasko, etc.) il valore stabilito contrattualmente può seguire quanto indicato dal codice infocar di Quattroruote o la quotazione di Eurotax a seconda delle condizioni di polizza sottoscritte; in alternativa, solo per il primo anno dalla data di immatricolazione, può essere indicato il valore di acquisto che tuttavia – se soggetto allo sconto relativo al bonus veicoli elettrici – dovrà essere scorporato da detto incentivo poiché non ripetibile in caso di sinistro (per l’assenza della possibilità di rottamazione di un veicolo inquinante e per il probabile esaurimento degli incentivi).

Per gli anni successivi al primo e fatta salva l’applicazione di clausole che riconoscono negli anni immediatamente successivi il mantenimento del valore di acquisto sostenuto il primo anno, la quotazione di Quattroruote o Eurotax diverrà l’unico parametro da considerare (esclusi gli eventuali optionals che seguiranno una svalutazione o rivalutazione secondo le condizioni generali di assicurazione sottoscritte e svalutati o rivalutati sulla base della quotazione del veicolo comprensivo dei soli accessori di serie).

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