È prevista anche la valutazione sui possibili usi della risorsa idrica nello “Studio geologico-idrogeologico dei bacini dei torrenti Trobiolo e Tufere” commissionato dal Comune di Pisogne. Sotto la lente l’intorno delle gallerie Ronchi e Ronco Graziolo della Strada Provinciale “Sebina orientale” e le aree della conoide del torrente Trobiolo in località Castellazzo. Lungo i corsi d’acqua appartenenti al reticolo dei due torrenti in passato si sono verificate criticità con tanto di interessamento della galleria Ronco Graziolo e la conseguente chiusura al traffico per l’esecuzione dei lavori di ripristino. Oltre al Comune sono stati coinvolti nel progetto la Regione, la Provincia, la Comunità Montana e la società AOB2 in qualità di ente gestore della rete idrica di Pisogne. 75.000 euro l’importo dello studio. «Servirà a verificare i movimenti che ci sono sul territorio di Pisogne – spiega l’assessore Ines Tonsi -. Vedremo anche se ci sarà la possibilità di sfruttare eventuali risorse idriche».
I risultati saranno pronti tra sei mesi. «I bacini del Trobiolo e del Tufere – spiega il geologo Fabio Fenaroli – presentano problematiche che saranno investigate sia con rilievi di terreno, sia con strumentazione particolare». Proprio per le sue problematiche il torrente Trobiolo è stato uno dei primi nel Bresciano (dopo i fiumi) a essere iscritto nel registro delle acque pubbliche con il decreto del 1908. «Cercare di capire la dinamica della dorsale montuosa – aggiunge Fenaroli – potrebbe permettere di ottenere dati sul rischio idrogeologico superficiale e consentirci di capire come la circolazione idrica sotterranea possa generare problemi alle strutture antropiche superficiale. Una volta compresa come circola l’acqua sotto, si potranno valutare i quantitativi e capire le prospettive per un eventuale sfruttamento». L’ultimo episodio che ha interessato la galleria risale nel 2013. «È un obiettivo dello studio -conclude – arrivare a dare risposte per cercare di capire cosa fare per limitare problematiche di questo tipo».