Doppia inaugurazione, ad Ardesio, per il plastico del santuario della Madonna delle Grazie e il nuovo allestimento della casa rurale che fa parte del Meta (Museo etnografico Alta Val Seriana). Il primo momento si è svolto di fronte al campanile del santuario. La stanza vicina è stata sistemata e abbellita per ospitare il plastico realizzato dagli Amici del presepe di Cerete che riproduce fedelmente la chiesa, in scala 1:25. E’ stato il presidente della Pro loco Simone Bonetti, un anno fa, a contattate il gruppo di Cerete e proporre di rappresentare il santuario di Ardesio nel presepe che viene realizzato ogni anno. “Da parte della Pro loco c’era l’intenzione di non nascondere questo plastico – ha detto Bonetti –. È inutile avere un capolavoro simile e non mostrarlo a tutti. Su consiglio del parroco, don Guglielmo Capitanio, abbiamo deciso di usare questa sala”. Lo spazio è stato anche sistemato e abbellito: sulla parete alle spalle del plastico è stato realizzato un dipinto che rappresenta il Monte Secco. Insieme al presidente della Pro loco e al parroco, hanno tagliato il nastro il sindaco di Ardesio Alberto Bigoni e una rappresentante degli Amici del presepe. Il secondo momento si è svolto nelle vicinanze, a pochi passi dal santuario, dove si trova la casa rurale del Meta. L’edificio, d’impianto medievale, era stato donato dai proprietari e poi sistemato dal Comune. Dopo l’apertura della nuova sede del museo restava da completare questo spazio. Grazie al lavoro di alcuni volontari e alla regia della cooperativa “Artelier” la casa è stata riallestita. L’esposizione si sviluppa su tre piani: nella stalla si trovano gli attrezzi per la lavorazione del latte, a pianoterra viene approfondito il lavoro nei campi, salendo si accede al vecchio fienile con gli oggetti del calzolaio e del falegname. Ma nella casa si trovano anche cucina e camera da letto com’erano una volta: è così possibile immergersi nella vita d’altri tempi. “Il Meta è un vanto per il paese e la casa rurale va a completare l’offerta verso tutte quelle persone che vogliono approfondire la nostra storia – ha spiegato il sindaco di Ardesio –. Per il nuovo allestimento si è lavorato soprattutto per sottrazione: togliere alcuni elementi per valorizzare quelli che rimangono”. Originale l’inaugurazione: niente taglio del nastro, il primo cittadino ha tolto con una tenaglia i chiodi che tenevano appesa la bandiera italiana sull’insegna in legno della casa.
