La Procura di Bergamo ha indagato tutto il personale medico che in questi mesi si è occupato di Silvia Tremolada la ventiseienne di Bratto morta nei giorni scorsi e che a febbraio si era sottoposta a un intervento chirurgico allo stomaco presso le cliniche Gavazzeni di Bergamo. Lamentava però continui dolori e si era fatta visitare più volte, ma i medici la mandavano a casa sostenendo che non aveva nulla. Lunedì mattina un’emoraggia allo stomaco ha provocato il decesso avvenuto nella casa della mamma Romanella che in questi mesi con il compagno Maurizio ha seguito il calvario della figlia. I genitori hanno presentato una denuncia ai carabinieri di Clusone, vogliono che sia fatta piena luce sull’accaduto e su eventuali responsabilità. Il sostituto procuratore Laura Cocucci ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha indagato tutto il personale medico che si è occupato della ventiseienne. È un atto dovuto anche per permettere agli indagati di nominare un proprio consulente in vista dell’autopsia in programma domani in ospedale a Piario. La direzione sanitaria dell’ospedale Umanitas Gavazzeni in un comunicato esprime cordoglio ai famigliari per la scomparsa della giovane e informa di avere attivato un gruppo di lavoro interno per accertare e chiarire tutti i particolari del caso.
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