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Salone della Valle senza agibilità, polemica a Gandino

Palazzo del Salone Gandino

È polemica a Gandino per l’agibilità del Salone della Valle, dove si riunisce il Consiglio comunale. Si tratta di spazi posti al primo piano di un palazzo storico, datato fra il XVI e XVII secolo, ai quali si accede attraverso uno scalone in pietra, privo di attrezzature per il superamento delle barriere architettoniche. Il consigliere di minoranza (Uniti si cambia – Lega Nord), ed ex sindaco, Marco Ongaro da tempo fa notare questa mancanza. Il sindaco Elio Castelli (Gandino, Barzizza e Cirano  insieme per Castelli Sindaco) garantisce che presto il Comune interverrà. Tra i due, però, il botta e risposta è piuttosto frizzante.

La questione è tornata tema di dibattito recentemente. «Abbiamo richiesto nuovamente, anche attraverso lettere indirizzate all’Amministrazione comunale, se esiste l’agibilità dei locali del Salone della Valle – afferma Marco Ongaro –. Abbiamo ricevuto risposta negativa in quanto dalla ristrutturazione effettuata nel 2002 non esiste ancora l’agibilità. Inoltre, l’immobile in seguito alla ristrutturazione non è mai stato dotato di servoscala o comunque di una struttura idonea per l’abbattimento delle barriere architettoniche. L’assurdo è che in questa struttura si tengono i Consigli comunali, quindi sedute aperte al pubblico pur non essendo agibili i locali». Ongaro fa notare anche l’apertura al pianoterra dell’Info point turistico, «pur sapendo che questi locali non erano agibili».

L’ex sindaco leghista aggiunge: «In seguito alla risposta del tecnico comunale, abbiamo interessato anche l’Asl che però si è chiamata fuori in quanto spetta al sindaco procedere nel far rispettare la normativa. E siamo all’assurdo perché è il sindaco stesso che tollera questa situazione di illegalità». Ongaro ci mette anche dell’ironia: «Noi possiamo comprendere che l’Amministrazione comunale di Gandino è impegnata col console dello Zimbabwe piuttosto che ad effettuare attività da agricoltori (il riferimento è ai progetti per il mais spinato, ndr), però a questo punto vogliamo delle risposte». Il consigliere di minoranza conclude sostenendo che «se a breve non otterremo degli impegni precisi e concreti saremo costretti a rivolgerci alla Procura della Repubblica per evidenziare se ci sono delle mancanze da parte dei pubblici ufficiali competenti».

Il sindaco risponde così: «È vero, come sostiene il consigliere Marco Ongaro, che il Salone della Valle non ha l’agibilità. Ma tutta questa vicenda risale a molto tempo fa. Nel 2001 l’amministrazione Ongaro ha disposto il restauro e il recupero funzionale del Salone della Valle. Questi lavori non prevedevano il superamento delle barriere architettoniche. Il certificato di regolare esecuzione è stato approvato dalla Giunta Ongaro nel 2002, in assenza dell’agibilità che non poteva essere rilasciata senza il superamento delle barriere architettoniche. Superamento che oggi Ongaro chiede».

Il primo cittadino annuncia che un intervento è vicino: «Crediamo l’anno prossimo di realizzare il superamento delle barriere architettoniche, in quanto riteniamo di avere a disposizione la necessaria copertura economica, così da ottenere il certificato di agibilità. Queste opere, però, le sappiamo programmare senza la consulenza del signor Ongaro, perché le riteniamo compito normale dell’amministrazione».

Infine, Castelli aggiunge una nota polemica: «Quando avremo a disposizione delle somme da destinarsi a spreco, allora chiederemo la consulenza al signor Ongaro. Basti ricordare la colonia del Monte Farno (acquistata dall’amministrazione Ongaro, ndr) che ai cittadini gandinesi costerà 64 mila euro fino al 2019 e 50 mila euro fino al 2022. E questo è un dato di fatto. Inoltre, bisogna ricordare anche la scelta della seconda casa di riposo senza preoccuparsi del riutilizzo della prima e la ristrutturazione degli uffici comunali che di colpo ha cancellato gli spazi aperti dove le persone salivano e sapevano a chi rivolgersi, mettendo al loro posto dei box dove i cittadini a malapena si orientano».

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